ROMA – Da oggi gli inquilini possono rivalersi verso i proprietari che non hanno regolarizzato i contratti di locazione entro il termine stabilito (6 giugno), denunciando le situazioni illegittime di contratti in nero o variamente simulati. A ricordarlo è la Cgil, che stima in ''1 milione le abitazioni in Italia con affitti in nero: una mole di sommerso che pesa, secondo il sindacato, per circa 13 miliardi di imponibile che ogni anno sfuggono al fisco; l'imposta sul reddito evasa è pari a oltre 3,5 miliardi''.
''A partire da oggi – spiega la responsabile delle politiche abitative per la Cgil nazionale, Laura Mariani – denunciando le irregolarità, l'inquilino avrà diritto ad un contratto di 4 anni + 4, con un canone annuale pari al triplo della rendita catastale. Dovrà però registrare il contratto e pagare le imposte di registro relative agli anni pagati in nero, anticipando anche la quota del proprietario''.
La circolare dell'Agenzia delle Entrate, emessa lo scorso primo giugno, spiega Mariani, ''fornisce chiarimenti su questioni connesse agli adempimenti fiscali del locatore e sugli aspetti contrattuali, recependo molte richieste avanzate dalle associazioni degli inquilini, penalizzati nelle precedenti comunicazioni dell'Agenzia. Tuttavia permangono molte incertezze circa le modalità di applicazione di quanto stabilito dal Decreto sul federalismo fiscale''.
La Cgil ribadisce ''il giudizio negativo sulla cedolare secca, che introduce, che si stima avrà un costo per le casse dello Stato di più di un miliardo di euro, semplicemente 'regalato' ai proprietari più ricchi, senza contropartite in termini sociali. Rimane anche il dubbio che questo sistema possa realmente favorire l'emersione vera e consistente della diffusa illegalità''.