ROMA, 13 MAR – Circa settecento medici del Servizio sanitario nazionale controllati e denuncia per uno su due, per reati legati nel 90% dei casi all'attivita' libero professionale.
E' uno dei risultati delle attivita' ispettive dei Nas, relativo all'operazione 'tra le mura' del 2011, illustrato dal generale Cosimo Piccinno alla commissione d'inchiesta sul servizio sanitario nazionale.
Ad essere denunciati per reati legati all'intramoenia sono stati 337 camici bianchi, per un danno stimato di 4 mln di euro.Le contestazioni per i camici bianchi vanno dal peculato (medici che hanno percepito denaro per visite mediche fatte per conto dell'ospedale), alla concussione (medici che hanno indotto pazienti a rivolgersi alle strutture private per le cure) all'abuso d'ufficio (attivita' libero professionale svolta nell'orario di lavoro istituzionale) fino alla truffa aggravata (con ingiusti profitti accumulati a danno del servizio sanitario pubblico).
In totale, nell'ambito dell'attivita' ispettiva dello scorso anno, i Nas hanno effettuato 19mila controlli che hanno portato all'arresto di 129 persone e alla chiusura o sequestro di 551 strutture sanitarie. Tra le irregolarita' riscontrate nel settore ospedaliero, l'esercizio abusivo della professione, l'anomala gestione degli stupefacenti (rivenduti all'esterno delle strutture), utilizzo di reagenti scaduti, di dispositivi non sterili o riutilizzo di dispositivi monouso, smaltimento irregolare dei rifiuti ospedalieri.