Napoli — Conchita Sannino, su Repubblica, racconta un pomeriggio movimentato a Portici, vicino a Napoli, dove vive Noemi Letizia, la ragazza all’origine dello scandalo sessuale sulle frequentazioni di minorenni che da quasi due anni tormenta Silvio Berlusconi. A Portici ha passato il venerdì il fotografo Fabrizio Corona e sabato, con una straordinaria coincidenza, sul giornale di Paolo Berlusconi sono uscite le foto del primo ministro in compagnia di Noemi e della sua amica Roberta Oronzo.
Il racconto di Conchita Sannino ha un avvio quasi letterario: “Due uomini che si incontrano, quasi furtivamente, a sera, nei locali di un bar di provincia: sono Fabrizio Corona e il padre di Noemi Letizia, Elio. Due torbidi filoni, legati agli scandali che avvolgono il presidente del Consiglio, si intrecciano all’ombra del Vesuvio. E il cerchio rischia di chiudersi, o di ripartire, lì dove tutto era iniziato”.
Corona viene adocchiato, racconta Sannino, verso le 13 di venerdì e “sembra sorpreso di essere stato individuato dai cronisti in via Libertà, proprio sotto quella casa.. «Che ci faccio qui? Sto lavorando a un documentario e mi interesso ai Letizia», sorride Corona, ma appare agitato. Chiede provocatorio: «Cercate anche voi le foto (di Berlusconi, ndr)?». Perché, al di là degli annunci, sa che ci sono, le ha viste? Risposta: «Non è che io le ho viste, io ce le ho. È diverso», sentenzia Corona”.
Prosegue il racconto: “Il fotografo resta a lungo a quei tavolini, incontra alcuni uomini in un garage nei sotterranei del palazzo, poi torna in strada e sembra condurre trattative al telefono. A un tratto si interrompe, fissa un uomo: «Quello è il padre di Noemi?». Corona sembra stia aspettando proprio Elio Letizia, ma nega. Invece a sera, quando ormai sono via i curiosi, ecco l’incontro”.
Ancora: “Corona è circondato sempre da operatori e guardie del corpo, Elio Letizia è solo. Entrano nel locale, armeggiano con materiale, secondo alcuni visionano foto o altro. Si ritirano, tra l’altro, nei bagni. Prima uno, poi l’altro. Alcuni clienti, non riconoscendoli, sono turbati da quei movimenti. I due si salutano dopo un lungo scambio”.