Sono 17.246 i nuovi casi di coronavirus nelle ultime 24 ore in Italia, secondo il bollettino del ministero della Salute di oggi 14 gennaio. Le vittime sono 522. Entrambi i dati sono in aumento rispetto a ieri, 13 gennaio, quando si erano registrate 507 vittime e 15.774 nuovi casi. I tamponi eseguiti sono stati 160.585 mentre ieri erano stati 175.429. Il tasso di positività sale al 10,7% (ieri era al 9%).
Sono 2.557 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 22 in meno di ieri nel saldo tra entrate e uscite. Il totale degli ingressi giornalieri è di 164. Nei reparti ordinari sono invece ricoverati 23.110, con una calo rispetto a mercoledì di 415. Gli attualmente positivi sono 561.380, in calo nelle ultime 24 ore di 3.394, mentre dall’inizio dell’emergenza sono 1.694.051 le persone guarite, con un incremento di 20.115 in un giorno.
Incrementano i nuovi casi settimanali di coronavirus, arrivati, dal 6 al 12 gennaio, a 121.644 rispetto ai 114.132 della settimana precedente. Mentre sul fronte ospedaliero si registra una lieve risalita dei ricoverati con sintomi (23.712 rispetto a 23.395) e delle terapie intensive (2.636 rispetto 2.569). E sono ancora in aumento i decessi settimanali, 3.490 rispetto a 3.300. E’ quanto emerge dal nuovo monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, che avverte: “Il vaccino non è una soluzione immediata e serve adesso il lockdown”.
Nel dettaglio, dal 6 al 12 gennaio, rispetto alla settimana precedente, si registra una crescita del 2,6% delle terapie intensive, del 3,4% dei ricoverati con sintomi, del 5,8% dei decessi e un aumento del 6,6% dei nuovi casi (a fronte di un +9,7% di casi testati). “I dati – afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – confermano la lenta risalita dei nuovi casi settimanali e, sul versante ospedaliero, il costante aumento di ricoveri e terapie intensive, dove l’occupazione da parte di pazienti Covid supera in 10 Regioni la soglia del 40% in area medica e quella del 30% delle terapie intensiva”.
Nel primo trimestre 2021, spiega Renata Gili, Responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione Gimbe, con una copertura vaccinale minima ci si attende un’elevata circolazione del Sars-CoV-2 (con preoccupanti incertezze sulle nuove varianti) ed elevato impatto della Covid-19 sui servizi sanitari”.
Di conseguenza, aggiunge, “per centrare l’obiettivo di eliminazione del virus, è indispensabile attuare rapidamente la strategia soppressiva, al fine di ridurre in modo rilevante i casi e appiattire la curva epidemica”. In questo modo, con l’arrivo della bella stagione e il progressivo aumento delle coperture vaccinali, conclude Gilli, “la minore circolazione del SARS-CoV-2 permetterebbe, durante i mesi estivi, la ripresa di un’efficiente attività di tracciamento per raggiungere l’obiettivo della progressiva eliminazione”. (fonte ANSA)