Covid, Veneto allo stremo: contagiati in 200mila da inizio pandemia. Zaia chiede al Governo la zona rossa (foto Ansa)
Coronavirus in Italia, sono 14.844 i nuovi casi di positività registrati nelle ultime 24 ore. Le vittime sono, invece, 846 morti. Questi i dati forniti dal ministero della Salute oggi, martedì 15 dicembre.
Scende il rapporto positivi/tamponi al 9,11% (ieri era 11,6). I tamponi eseguiti sono stati 162.880.
Si confermano in calo i pazienti ricoverati in terapia intensiva. Ad oggi, stando ai dati diffusi dal Ministero della Salute, sono 3.003 (-92) rispetto a ieri.
Scendono anche i ricoverati con sintomi passati dai 27.765 di ieri ai 27.342 di oggi (-423). I dimessi o guariti sono aumentati di 21.799 raggiungendo 1.137.416. Gli attualmente positivi in Italia sono 667.303 (-7.806).
I casi totali hanno raggiunto quota 1.870.576.
Degli 846 morti di oggi il totale sale a 65.857. Le regione con più decessi è il Veneto con 165. Segue la Lombardia con 114, il Lazio con 83, il Piemonte con 77.
In Campania si registrano invece 74 e 54 dalla Puglia.
La Regione più colpita è ancora il Veneto con 3.320. Qui il tasso di positività schizza al 18 %, seguita da Lombardia (2.404), Emilia Romagna (1.238), Lazio (1.159), Piemonte (1.106), Sicilia (1.087) e Puglia (1.023).
Il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, alla conferenza stampa sull’analisi della situazione epidemiologica spiega che “oggi abbiamo dei dati contrastanti, piu di 14mila positivi e rapporto di positività sotto il 10% con un meno 92 di ricoveri in terapia intensiva”.
“Tuttavia il dato dei morti a 846 è davvero molto elevato e ciò indica che in questi 2-3 mesi il numero delle persone infettatesi è grande con una ripresa dell’epidemia imponente”.
Rezza spiega ancora: “Ricevo mail un po’ minacciose e rinfacciano alla sanità di rallentare l’economia, ma a rallentare è il virus non le misure”.
“Anzi le misure parzialmente restrittive come ora hanno tenuto bassa la circolazione del virus e hanno permesso delle attività. Se non si prende alcun provvedimento alla fine saremo costretti a fare il lockdown generale” (fonte: Repubblica, Ansa).