Coronavirus, Francesco è stato dimesso dall'ospedale di Jesi dopo 5 mesi. Nelal foto Ansa, il saluto dell'ospedale
Francesco Foschi ha 34 anni, fa l’ingegnere ed è di Pesaro. E’ stato ricoverato a metà marzo:
per lui c’è stato un lungo ricovero in rianimazione, fino al 10 maggio, e poi una lenta riabilitazione, prima del definitivo ritorno a casa.
Si sarebbe dovuto sposare con Gioia il 1 giugno scorso ed è stata proprio la sua compagna a consigliargli di rivolgersi al medico per quella febbre insistente a 39 gradi che lo aveva colpito dopo una cena tra amici.
Francesco in ospedale ha perso 30 chili e ancora non riesce ad alimentarsi in autonomia, parla a voce bassa e dell’esperienza più critica in ospedale ricorda pochissimo:
“Mi sono svegliato nel reparto di pneumologia”, ha detto.
A fine giugno, nel giorno del suo compleanno, ha ricevuto la telefonata di Papa Francesco, diventando un po’ il simbolo della voglia di lottare contro il “Covid-19”,
sua dei medici e del personale infermieristico che lo hanno assistito.
Il ritorno a casa di Francesco è una svolta anche per l’ospedale jesino, che da oggi torna a essere “covid free”.
“La storia che Francesco ha raccontato è la sua storia” osserva Sonia Bacelli, direttrice sanitaria del “Carlo Urbani”.
Ma lui rappresenta per noi anche la storia dell’ospedale in questo periodo:
il suo arrivo segnava la trasformazione dell’Ospedale di Jesi in Ospedale Covid positivo e successivamente il suo percorso di negativizzazione dal virus e di ripresa e recupero ha accompagnato il ritorno alla ‘normalità’ delle attività dell’intera struttura” (fonte: Agi, Ansa).