
Coronavirus negozi bimbi riaprono: cambio vestiti da cerimonia (Foto archivio ANSA)
ROMA – I negozi per bimbi riapronoย dal 14 aprile in alcune regioni con l’allentamento delle misure restrittive per il coronavirus. E i primi clienti si sono precipitati al cambio dei vestiti da cerimonia per quei battesimi, comunioni e cresime che non si terranno tra maggio e giugno, ma rinviati di qualche mese, quando ormai l’abito sarร inutilizzabile.ย
A raccontare la corsa al cambio dei vestiti da cerimonia, che si tratti di una comunione o di un vestitino da damigella per le nozze rinviate causa coronavirus, รจ Giovanni Martone, titolare di un negozio storico di abiti per bambini a Napoli. Martone racconta all’ANSA: “E’ venuto qualcuno a comprare corredini necessari per bimbi che stanno per nascere. Niente di piรน, per la maggior parte del tempo abbiamo risposto al telefono a chi ci chiede di cambiare vestiti per cerimonie giร acquistati e che dovranno essere di taglia diversa perchรฉ si useranno in autunno”.
Martone รจ d’accordo anche sulla limitazione imposta dal governatore De Luca in Campania: negozi per bimbi aperti solo di martedรฌ e venerdรฌ, al mattino: “E’ giusto non aprire tutti i giorni sia perchรฉ il lavoro รจ esiguo sia per la sicurezza nostra e dei dipendenti. Il rischio ancora alto, la maggior parte dei commessi รจ in cassa integrazione”.
Stesso scenario anche al Vomero, dove i negozi per abbigliamento per bimbi hanno riaperto ma anche nella zona pedonale di via Scarlatti c’รจ pochissima gente in giro. Tutine, body, copertine per la culla, intimo, questo รจ quello che si รจ venduto nel primo giorno di riapertura. Niente vestitini da cerimonie, dice Martone: “I clienti ci dicono che per battesimi e comunioni le chiese non sanno neanche indicare una data”.
La strada delle cerimonie per eccellenza รจ via Duomo, costellata di vetrine per i matrimoni e di vestitini per bimbi. Marinella, titolare del negozio “Cose di Marinella”, ha raccontato all’ANSA: “Aprire due volte a settimana รจ anche troppo, qui non c’รจ anima viva in giro. La gente ha paura, non esce, e noi temiamo per le rapine in questo deserto. Intanto abbiamo tutta la collezione primavera-estate giร arrivata poco prima del lockdown, e i fornitori ci chiedono di pagare. E quando probabilmente la gente tornerร in strada saremo ai saldi”.
Un altro membro della famiglia Martone, Marcello, ha un outlet su via Duomo: “Abbiamo aperto per nulla oggi, รจ entrata solo una signora che cercava una maglietta da cinque euro. Capisco che รจ giusto far prendere un po’ d’aria ai bimbi, ma cosรฌ non ha senso stare aperti, era meglio riaprire insieme agli altri negozi, anche se intanto i grandi siti come Amazon ci ammazzano”.
E cosรฌ anche i negozietti si convertono all’online: “Non รจ venuto neanche un cliente – spiega Stefania del negozio “Le bambole” – ma lo sapevamo. Ci siamo dedicate a fare le foto ai vestitini per aumentare l’assortimento online. Forse venerdรฌ verrร qualcuno, speriamo, ma i genitori hanno paura di far uscire i bimbi di casa”. (Fonte: ANSA)
