Corte dei Conti: nei musei siciliani più custodi che visitatori

PALERMO – Nei musei e nei siti archeologici della Sicilia, dove si custodiscono preziose testimonianze d'arte e di cultura, capita che i custodi siano piu' numerosi dei visitatori. Lo spreco e' tanto evidente che ha meritato un curioso richiamo nella relazione del procuratore generale della Corte dei Conti, Giovanni Coppola.

Molti precari sono finiti nei luoghi d'arte con effetti talvolta assurdi. Il caso piu' straordinario è quello della zona archeologica di Ravanusa (Ag). Coppola lo ha ripreso dalla stampa: 10 custodi, un solo visitatore in un anno che peraltro non ha neppure pagato il biglietto, perche' non e' richiesto. Dove il biglietto d'ingresso e' previsto i risultati non sono poi rassicuranti. Il museo archeologico di Caltanissetta, per esempio, mantiene in servizio 21 custodi, ma incassa solo 1.437 euro. Non meno emblematico il caso del museo archeologico di Marianopoli, sempre in provincia di Caltanissetta: 201 euro incassati, 14 custodi.

''Sia chiaro – ha avvertito Coppola – che non sono per la chiusura dei luoghi d'arte, espressione del grado di civiltà di un popolo, ma il buon senso vorrebbe che, fermo restando il servizio di guardiania per evitare atti di vandalismo, la maggior parte di quei custodi fosse dirottata altrove per trovare piu' utile collocazione''.

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