ROMA, 14 NOV – E' un fronte del no quasi compatto quello contro il quale si e' scontrato questa sera il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, durante un confronto con partiti e sindacati per riscrivere le regole che disciplineranno i cortei in citta' una volta scaduta l'ordinanza che li vieta in centro. Domani, infatti, e' l'ultimo giorno di un divieto che il sindaco non vorrebbe prorogare, ma solo se ci sono nuove regole.
Si sono espressi in modo compatto la Cgil, la Cisl e la Uil romane, rappresentate rispettivamente da Claudio Di Berardino, Pierangelo Mancini e da Pierpaolo Bombardieri. ''Noi abbiamo manifestato l'esigenza di abbandonare l'ordinanza che scade domani, verificare il protocollo del 2009 perche' riteniamo che le regole in essere garantiscano la sicurezza e creino il minor disagio possibile. Non e' stato bello sentirsi rispondere che il sindaco ci fara' sapere domani'', hanno commentato i leader sindacali. In sostanza, i sindacati ricordano che esiste un protocollo sul quale bisogna ragionare senza andare avanti a suon di ordinanze.
Sul fronte del partiti politici Gianluca Peciola di Sel ha espresso il pensiero di quasi tutti i rappresentati a esclusione di quelli di Pdl e La Destra. ''Non siamo d'accordo con l'ordinanza perche' ha fallito – ha detto Peciola -. Serve uno strumento che crei una maggiore mediazione e non che si appelli in modo pretestuoso all'ordine pubblico''. Non ci sta Roberto Cantiani del Pdl: ''La liberta' di manifestare finisce dove inizia la liberta' del cittadino. L'ordinanza ha funzionato quindi ben venga''. Contro l'ordinanza anche Domenico Marocco de La Destra, ma per lui ''i cortei vanno regolamentati in modo rigido anche se non necessariamente lontano dal centro storico''.
