PALERMO – ”Quando ho sentito per l’ultima volta mia madre al telefono mi ha detto che era su una scialuppa insieme alla sua amica, ma forse era solo una bugia per non farmi preoccupare”.
Stefania Vincenzi, 17 anni, non riesce a darsi pace mentre ricostruisce tra le lacrime gli attimi terribili del naufragio della Nave Concordia sulla quale si trovava insieme alla mamma, Maria Grazia Trecarichi, di 50 anni, a un’amica di famiglia, Lucia Virzi’, di 49, e al suo fidanzato, Andrea Ragusa, di 19, che tenta inutilmente di consolarla. ”Non perdiamo le speranze”, sussurra alla sua ragazza ancora sotto choc. E’ lui che tiene i contatti con i giornalisti, cercando di tranquillizzare la fidanzata. Ma dal loro racconto emerge una realta’ che non sembra lasciare spazio all’ottimismo.
”Eravamo tutti e quattro sul ponte – spiega Andrea – e stavamo per salire su una scialuppa quando la mamma di Stefania e la sua amica ci hanno detto che volevano tornare in cabina per prendere i giubbotti salvagente e qualcosa per coprirsi, visto che c’era molto freddo. Cosi’ ci siamo separati”.
Quello che e’ accaduto dopo e’ ancora avvolto nel mistero: ”Abbiamo chiamato al cellulare la mamma di Stefania – prosegue Andrea – e lei ci ha detto che erano gia’ sulla scialuppa e di stare tranquilli, ma non era vero”. Ad avvalorare questa ipotesi e’ un’altra telefonata, fatta subito dopo da Maria Grazia Trecarichi. La donna prova prima a chiamare il marito, Elio Vincenzi, ma il cellulare squilla a vuoto. Allora telefona al suo socio, Pippo Lombardo, con il quale gestisce un negozio di informatica a Priolo (Siracusa), dove vive con la famiglia.
A lui confessa che lei e l’amica, in realta’, si trovano ancora a bordo, dove intanto si sono spente le luci: ”La nave si sta inclinando, scivoliamo verso l’acqua”, dice. Dall’altra parte del telefono Lombardo ascolta ”in diretta” le fasi concitate di quel dramma senza poter fare nulla: ”Non so nuotare”, grida terrorizzata Lucia Virzi’. Ma l’amica cerca di incoraggiarla, ”tranquilla aggrappati a me…”. Poi la comunicazione si interrompe all’improvviso. Il sospetto e’ che siano finite entrambe in mare, senza essere nemmeno riuscite a indossare i giubbotti salvagente.
Stefania e Andrea, entrambi studenti all’ultimo anno del Liceo linguistico, dopo essere riusciti a mettersi in salvo, adesso sono in casa del ragazzo che vive a Palermo. Ma non riescono a cancellare il ricordo di quella sera ”maledetta”, mentre continuano disperatamente a telefonare per avere notizie delle due donne che sembrano ”scomparse”.
I loro nomi risultano ufficialmente censiti nella lista dei superstiti. Ma con il passare delle ore si e’ fatta strada l’ipotesi di un tragico equivoco, confermato anche dal marito della donna, che fa l’insegnante di scuola media:”Quando Stefania e il fidanzato sono sbarcati a terra i soccorritori hanno chiesto con chi viaggiassero – spiega Elio Vincenzi – loro hanno fatto il nome di mia moglie e della Virzi’. Forse per questo motivo sono finite erroneamente nell’elenco dei sopravvissuti”.
