Quadri falsi di Picasso, De Pisis, Pissarro e anche un Rembrandt erano finiti l’estate scorsa nelle gallerie di Porto Cervo e Porto Rotondo, in Costa Smeralda. I compratori, da quelle parti, non sono mai mancati e, fortunatamente per loro, questa volta hanno evitato un colossale raggiro. In questo senso è stato decisivo l’intervento degli esperti del Nucleo carabinieri tutela patrimonio culturale di Sassari.
Cinque sono state le persone denunciate per l’organizzazione ramificata che produceva opere d’arte moderna fasulle tra Piemonte, Veneto e Lombardia, e poi girava l’Italia per gallerie di luoghi molto frequentati da persone facoltose, come Porto Cervo, Porto Rotondo e altre località della Costa Smeralda. «L’arte moderna è stata presa di mira – ha riferito il capitano del Nucleo dell’Arma Paolo Montorsi – perché è più difficile copiare o “inventare” un quadro del Cinquecento causa le tecniche ormai estinte e i colori ricavati con metodiche in totale disuso». In una delle gallerie sarde, ha proseguito il militare, è stato ritrovato anche un finto Canaletto, «difficilissimo da copiare».
«Qui c’è stata la collaborazione anche dell’Agenzia delle Entrate – ha spiegato Montorsi – perché da quel che si vedeva sul web questo impiegato aveva traffici da circa un milione di euro». Attraverso di lui è saltata fuori una rete di trenta persone circa che trafficavano in monete provenienti dall’estero: l’accusa è stata di possesso illegale di beni culturali protetti e ricettazione.
* Scuola di Giornalismo della Luiss