Tornano le feste per i matrimoni dal prossimo 15 giugno, ma tra i partecipanti ci sarà anche il “Covid manager”, ovvero una figura che controllerà che tutti rispettino le regole. Oltre al “Covid manager” c’è anche il “green pass”: gli invitati dovranno esibire un tampone con esito negativo effettuato nelle 48 ore precedenti, il certificato di avvenuta guarigione o di vaccinazione.
Il “Covid manager” dovrà “verificare il rispetto del protocollo da parte degli ospiti e dei lavoratori della struttura. Evitando assembramenti e verificando che le mascherine siano sempre indossate quando previsto. Dovrà mantenere l’elenco dei partecipanti per un periodo di 14 giorni nel caso si dovessero verificare delle positività, in modo da favorire il tracciamento”. Il rapporto tra addetti al controllo e ospiti non dovrà essere inferiore a 1 ogni 50 ospiti.
Il “Covid manager” inoltre supervisionerà i banchetti. Banchetti che hanno regole ben precise: la distanza tra i tavoli di almeno 2 metri, il buffet con “somministrazione da parte di personale incaricato, escludendo la possibilità per gli ospiti di toccare quanto esposto. La modalità self service può essere eventualmente consentita per buffet realizzati esclusivamente con prodotti in monodose”. E ancora: “i gruppi musicali dovranno distanziarsi dal pubblico di almeno 3 metri, qualora non provvisti di barriere anti-droplet in prossimità del microfono”. I balli in spazi interni “potranno essere organizzati solo in zona bianca. In tal caso dovrà essere garantita all’interno una superficie pro capite pari a 2 metri quadri, potenziando il ricambio d’aria dei locali”.
E’ allo studio un possibile nuovo schema dei parametri di validità del Green Pass per chi ha fatto il vaccino. Due, in particolare, i parametri suscettibili di modifiche. Punto primo, estendere la scadenza. Attualmente il green pass è valido fino a sei mesi dopo il vaccino. La durata potrebbe diventare di 9 mesi. Punto secondo, la valutazione di ottenere il pass già con una prima dose di vaccino. E’ stato chiesto agli esperti, in merito, di effettuare approfondimenti medici. C’è, inoltre, l’impegno a muoversi comunque in coordinamento con i parametri decisi a livello Ue.
Il green pass, che potrà essere rilasciato anche dal medico di famiglia, può essere ottenuto da chi si è sottoposto a entrambe le dosi del vaccino. Ma anche da chi si è ammalato di Covid ed è guarito (attualmente dura sei mesi dal certificato di guarigione). Oppure da chi ha effettuato test molecolare o test rapido con esito negativo (dura 48 ore dalla data del test).