Dal 24 agosto al 9 gennaio sono stati segnalati 108.886 casi di reinfezione, pari a 2,7% del totale dei casi notificati. Nell’ultima settimana la percentuale di reinfezione (3,2%) sul totale dei casi segnalati risulta stabile rispetto alla settimana precedente (3,4%).
La probabilità di reifettarsi con il virus Sars-CoV-2 è più elevata nei non vaccinati rispetto ai vaccinati con almeno una dose e negli operatori sanitari rispetto al resto della popolazione. Questo quanto emerge dal Report esteso dell’Istituto superiore di sanità (Iss) pubblicato oggi che integra il monitoraggio settimanale sul Covid.
L’efficacia del vaccino nel prevenire la diagnosi di infezione da Sars-CoV-2 è pari al 66% entro 90 giorni dal completamento del ciclo vaccinale, 53% tra i 91 e 120 giorni, e 34,7% oltre 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale mentre torna al 66,7% nei soggetti vaccinati con dose booster.
In merito alla protezione del vaccino nel prevenire casi di malattia severa, l’efficacia è pari al 95% nei vaccinati con ciclo completo da meno di 90 giorni, 93% nei vaccinati con ciclo completo da 91 e 120 giorni, e 89% nei vaccinati che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 120 giorni. Risale nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster, raggiungendo il 97,5% di efficacia.
In crescita nell’ultima settimana, la percentuale dei casi segnalati nella popolazione di età scolare (24% contro il 20% rilevato nella settimana precedente) “verosimilmente per la riapertura delle scuole e la maggiore attività di screening effettuata all’interno delle strutture scolastiche”. In particolare, dall’inizio dell’epidemia al 12 gennaio scorso sono stati diagnosticati e riportati al sistema di sorveglianza integrata Covid 1.698.273 di casi nella popolazione 0-19 anni, di cui 11.573 ospedalizzazioni, 291 ricoveri in terapia intensiva e 38 deceduti.
Nell’ultima settimana il 13% dei casi in età scolare è stato diagnosticato nei bambini sotto i 5 anni, il 38% nella fascia d’età 5-11 anni, il 48% nella fascia 12-19 anni. Rallenta la crescita del tasso di incidenza nelle fasce 12-15 e 16-19 anni, mentre risultano in aumento i casi diagnosticati per 100.000 abitanti nella fascia 5-11 anni e nei bambini sotto i 5 anni. Inoltre, sottolinea l’Iss, “sebbene il dato non sia ancora da considerarsi come consolidato, nell’ultima settimana sembra rilevabile una diminuzione del tasso di ospedalizzazione in tutte le fasce di età 0-19 anni”.
Infine, la fascia di età 20-29 anni continua a registrare il più alto tasso di incidenza a 14 giorni, pari a 5.541 casi per 100.000 abitanti, mentre la fascia d’età con incremento maggiore nel periodo di riferimento è stata quella 10-19 anni.