
Covid, raffreddore o influenza? Come distinguerli (Ansa)
Covid, raffreddore o influenza? Come distinguerli. Complici l’arrivo della cattiva stagione con i problemi respiratori connessi e la nuova insorgenza di casi di Covid (l’ultima variante è meno virulenta sebbene altamente trasmissibile) è facile confondere i sintomi con quelli di un comune raffreddore o di una più insidiosa influenza. Per capire se è Covid, gli esperti sollecitano una sola strada: il test (e il fatto che non sia più gratuito complica un po’ le cose).
Covid, raffreddore o influenza? Come distinguerli
I sintomi possono sembrare simili e far confondere un raffreddore per un’influenza o viceversa, ma in realtà ci sono delle differenze: il raffreddore si manifesta più gradualmente, mentre l’influenza è improvvisa, spesso accompagnata da dolori, brividi e febbre, che invece sono insoliti o rari nel raffreddore.
Per capire come distinguerli, i Centers for disease control (Cdc) danno delle indicazioni sul loro sito. I sintomi comuni del raffreddore (causato da un rinovirus) sono starnuti, naso chiuso, mal di gola, tosse secca e a volte un po’ di spossatezza.
Influenza, come riconoscerla
L’influenza è di solito accompagnata da questi sintomi: febbre o sentirsi febbricitante e con brividi, tosse, mal di gola, naso che cola, dolori muscolari, mal di testa, stanchezza, e in alcuni casi (anche se più comuni nei bambini) vomito e diarrea.
Di solito passa in pochi giorni o meno di due settimane, ma possono svilupparsi alcune complicazioni, come polmonite, bronchite, sinusite e infezioni dell’orecchio.
L’influenza inoltre può far peggiorare i problemi di salute cronica, come l’asma o delle insufficienze cardiache. Le persone più a rischio per le complicazioni dell’influenza sono gli anziani dai 65 anni in su, i malati cronici, le donne incinte e i bambini.
Influenza, quando bisogna ricorrere al medico
Ci sono dei segnali di allarme dell’influenza per cui è bene rivolgersi al medico. Nei bambini, sono il respiro più faticoso, il colorito bluastro, il bere poco, il non interagire ed essere irritabili, e febbre con eruzioni cutanee.
Negli adulti a far preoccupare devono essere le difficoltà respiratorie, dolore al petto o all’addome, capogiri improvvisi, confusione, vomito persistente e sintomi che migliorano ma poi ricompaiono con febbre e tosse peggiorata. Nel caso di neonati si aggiungono anche l’incapacità di mangiare, le difficoltà respiratorie, il piangere senza lacrime e pannolini molto meno umidi del solito.
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