Covid, viola quarantena da positivo: a processo. Chi risulta positivo al Covid e viola la quarantena commette reato. Sembrava pacifico, è successo invece che un procuratore della Repubblica a Milano abbia chiesto l’archiviazione per un difetto di forma. Che il giudice per le indagini preliminari ha invece rigettato, ordinando al contrario l’imputazione coatta.
Covid, viola quarantena da positivo, a processo
Un signore di 55 anni, a giugno scorso, ha violato la quarantena durante la fase 2, nonostante il Cts gli avesse ingiunto via telefono di rimanere a casa a causa della positività al Covid. Lui è comunque andato in farmacia, e poi a comprare il giornale e portar giù il cane. Più volte, secondo le testimonianze.
Il giudice, il gip di Milano Chiara Valori, non ha accolto l’istanza del pm secondo cui non era configurabile la violazione del testo unico delle Leggi Sanitarie (regio Decreto del 1934).
Imputazione coatta
Laddove si prevede che “chiunque non osserva un ordine legalmente dato per impedire l’invasione o la diffusione di una malattia infettiva dell’uomo è punito con l’arresto da 3 mesi a 18 mesi e con l’ammenda da euro 500 ad euro 5.000”.
E questo in quanto, è la prospettazione del pubblico ministero, l’obbligo di quarantena non venne comunicato dal sindaco. Come invece richiesto dal decreto legislativo del 25 marzo 2020 relativo alle “misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica”. Non basta, ha detto il gip. Ha violato la legge, va processato.