CREMONA – C'era tutto nei matrimoni finti celebrati da due consiglieri comunali di Cremona, Mirella Marussich e Marcello Ventura, entrambi del Pdl. Avevano la fascia tricolore e leggevano gli articoli del codice civile, le formule di rito e facevano firmare sposi e testimoni. Queste rappresentazioni erano repliche delle nozze celebrate poco prima.
''In Comune e' tutto cosi' arido. Volete mettere il giardino, il porticato, l'arco dei fiori, la piscina? Come in un film'', dice Mirella Marussich.
Le nozze civili in copia facevano parte del pacchetto chiavi in mano offerto dal Relais Convento di Persico Dosimo (Cremona). Tutto e' gratis, sottolineano i gestori. Usciti dal Comune, gli sposi e i testimoni si spostavano di corsa in quella splendida cornice, dove li aspettavano gli invitati.
Il portavoce del sindaco Oreste Perri, Walter Montini, parla di abuso del ruolo e dice che la prefettura sta valutando il caso. Le partecipazioni – ricorda Ventura – riportavano solo le indicazioni sulla cerimonia al ristorante. Ero convinto, e tanti come me, che l'unico e vero matrimonio fosse quello. Mirella Marussich e Marcello Ventura erano i due officianti: entrambi consiglieri del Pdl, presidente della commissione alle Politiche educative lei ed ex presidente di quella alle Periferie lui. La prima ha confermato d'aver celebrato tre nozze di questo tipo, il secondo si sarebbe fermato a due.
''Quei matrimoni – ha detto la Marussich – erano voluti dagli sposi che desideravano avere un momento piu' romantico di quello vissuto in Comune. I ristoratori, che conosco, mi hanno contattato e ho detto si' senza problemi. Che male c'e'? Abbiamo fatto un film, una fiction. Grazie a questa americanata avranno tutti un ricordo migliore di quella giornata''.
Un'americanata che Mirella Marussich condiva con la lettura di una poesia di Tagore, uno dei suoi autori preferiti: 'Lascia che il tuo amore sia la mia voce'. Non poteva mancare la fascia tricolore, anche quella rigorosamente finta, artigianale: e' stata fatta fare apposta. Dal Comune confermano che le tre fasce, due per taglie forti, una per taglie piccole, non sono mai uscite per quei matrimoni dallo studio del sindaco, dove sono custodite.
Il sindaco Oreste Perri non l'ha presa bene. La celebrante non si aspettava le polemiche: ''A parte che non ho mai chiesto un euro – ha detto – resto convinta d'aver fatto una cosa giusta. Non e' un disonore''.
Oggi pomeriggio si e' precipitata dal segretario generale del Comune Pasquale Criscuolo: ''Mi ha rassicurato sul fatto che, come pensavo, non c'e' nulla di illecito''. Ma a scanso di equivoci, Mirella Marussich, uno dei consiglieri piu' gettonati per le nozze in Comune, non celebrera' piu' matrimoni: ''Ne' quelli finti, ne' quelli veri''.