
Crimine malvagio: chi droga per stuprare mette in conto rischio di uccidere FOTO ANSA
Crimine malvagio, non che esistano crimini gentili o di buona volontà ma in determinati atti criminali si può riscontrare modalità , pianificazione e intenzione particolarmente spregiativa della vittima. Secondo il magistrato che indaga sul presunto stupro commesso da un manager di azienda sanitaria in quel di Milano in questa ed analoghe storie c’ un tratto malvagio. Malvagio sia dal punto di vista morale che da quello della fattispecie criminale.
Invito, droga, omicidio nel conto
Il modus operandi: la vittima viene messa in condizioni di non intendere e volere, viene drogata. Far assumere droga somministrandola di nascosto di solito in bevande è una costante di questo tipo di reato programmato. Location: di solito una casa accogliente. Ambiente: confortevole, se possibile lussuoso. Invito con la modalità dell’occasione di lavoro o dell’occasione mondana, insomma un briefing o un party. Quindi alla vittima si fa assumere droga, senza che lo sappia o se ne renda conto. Quando la vittima ha così perso coscienza o almeno consapevolezza di se stessa e di ciò che le accade intorno, allora la si usa sessualmente.
A quel punto la vittima è oggetto sessuale: buona per sesso estremo e/o, come pare nell’ultimo caso di cronaca, per essere fotografata e andare a comporre osceno album di prede (l’ultimo accusato pare avesse nello smartphone appunto una sorta di album con immagine di più di una preda, almeno tre identificate, altre probabili). Reato ignobile e feroce ma perché il magistrato lo definisce malvagio? Perché drogare per ottenere totale incoscienza comporta il rischio di uccidere la preda. Quindi chi concepisce e realizza il piano prima invito, poi droga, quindi sesso imposto mette nel conto la probabilità , la possibilità di uccidere, di diventare assassino.
L’onnipotenza dei soldi
Non è notazione moralistica annotare come tale modus operandi in tale pianificazione criminale poggi anche sulla sensazione dell’onnipotenza dei soldi. Il predatore si sente al riparo della sua condizione socio-economica. E’ convinto che i soldi di cui dispone gli diano aura di superiorità e lo schermino da responsabilità . Si sente uomo potente e quindi in grado di disporre della femmina da predare. E non è, se mai possa esserlo, reato d’impulso. E’ pianificazione criminale, spregio della vittima e disponibilità a farsi assassino. Appunto un crimine malvagio.