TRIESTE, 14 DIC – ''Siamo nelle fasi embrionali dell'inchiesta, vorremmo innanzitutto capire come si sono svolti i fatti e capire se le ditte che operavano al PalaTrieste avevano siglato il documento unico di valutazione dei rischi interferenziali previsto dalla legge. Al momento non possiamo ancora saperlo'. A spiegarlo e' il Procuratore Capo di Trieste, Michele Dalla Costa, che ha fatto il punto sulle prime indagini per il crollo dell'infrastruttura montata al palasport di Trieste per il concerto di Jovanotti, che ha causato un morto e 7 feriti.
''La normativa di legge prevede – sottolinea Dalla Costa – che se ci sono piu' ditte che operano allo stesso tempo nello stesso ambito lavorativo, come nel caso del concerto di Jovanotti, deve essere predisposto un documento unico di valutazione dei rischi interferenziali. Perche' ciascuna impresa e ciascun dipendente delle stesse – aggiunge il Procuratore – possa essere messo al corrente dei rischi che corre 'incocciando' con lavoratori di altro tipo. Tanto per fare un esempio – conclude – se qualcuno lavora all'impianto elettrico deve sapere se ci sono dei buchi sul solaio per far passare le scale o gli operai''.
