ROMA – Dal 2000 e fino al 2009 (anno della sua morte) Stefano Cucchi andò al pronto soccorso dell'ospedale 'Figlie di San Camillo' di Roma circa 20 volte. Lo ha detto il professor Luciano Pagliari, direttore del Dipartimento di emergenza del nosocomio, sentito come testimone al processo in corso davanti alla terza Corte d'assise. Il ricordo di Cucchi è quello di ''un giovane dal vissuto complicato. La tipologia è chiara: si tratta di persone con scarsa capacità di autocontrollo – ha aggiunto Pagliari – con tendenza alla violenza. Io l'ho conosciuto personalmente solo una volta, nel luglio 2009. In genere lui arrivava la notte; ricordo che una volta uno dei miei medici fu costretto a far intervenire la pubblica sicurezza a causa dei comportamenti violenti''.
Pagliari aggiunge che ''Cucchi ha sempre rifiutato le terapie e le indagini mediche. Quasi sempre si allontanò dall'ospedale senza essere regolarmente dimesso. Chiedeva farmaci che aggiunti a quelli che assumeva aiutassero il suo percorso sofferto. Da cartelle cliniche era definito paziente epilettico che mescolava medicine in maniera bizzarra e pericolosa''.
La prossima udienza si terrà il 22 giugno; saranno citati dieci testimoni.
