Da domani, mercoledì 15 dicembre, scatta l’obbligo vaccinale fino alla terza dose compresa per il personale scolastico, i sanitari anche amministrativi, le forze dell’ordine e il personale penitenziario. Si tratta di una platea formata da 200mila addetti.
Per alcuni si tratta delle prove generali dell’obbligo vaccinale, per altri l’unica soluzione per affrontare al meglio l’inevitabile arrivo anche in Italia della variante Omicron.
Queste le parole di Sergio Abrignani, immunologo del Comitato tecnico scientifico: “Quando una malattia è altamente diffusiva come questa, non vaccinare tutti è volersi fare del male”. Al Corriere della Sera, il medico dichiara: “Come non essere favorevole” a un’ulteriore stretta sull’obbligo, dopo quello a docenti e forze dell’ordine?
L’esperto spiega: “Questa emergenza il Sars CoV-2 la sta prolungando più di quanto si potesse immaginare. Siamo noi a inseguire lui, non il contrario. Se vuoi controllare una malattia infettiva pandemica e hai a disposizione un vaccino che funziona bene la regola aurea è darlo a tutti i suscettibili”.
“Quindi – continua l’immunologo nel suo ragionamento – per la prima volta ci troviamo di fronte alla necessità di immunizzare miliardi di persone in breve tempo”. Se non lo facciamo, dichiara Abrignani, “il Sars-CoV-2 probabilmente non se ne andrà. Il virus ogni 3-4 mesi si presenta sotto forma di una nuova variante e richiede azioni ferme”.
Ma qanti No vax ci sono nelle categorie per cui è previsto l’obbligo vaccinale? Il conteggio lo fa Il Giornale. Nella Polizia, su 96mila agenti, ci sono circa 7-8 mila non sono vaccinati. Una parte di loro, se pur piccola, dovrà appendere la divisa nell’armadio fino a data da destinarsi. I poliziotti, ma anche gli allievi e frequentatori di corsi di formazione, hanno 23 giorni in tutto per mettersi in regola. Dopo scatta la sospensione con il blocco dello stipendio.
Nelle Forze armate la media dei vaccinati con almeno una dose è dell’89,97. La Marina è il corpo più ligio, 89,09 con doppia dose. L’Esercito ha recuperato il ritardo e si attesta all’87,27 per il ciclo completo. L’Aeronautica si ferma all’85,55% mentre i Carabinieri sono all’84,47% e risultano essere i meno vaccinati. Su oltre 275mila militari ne restano da vaccinare in tutto circa 38mila.
Il mancato rispetto dell’obbligo, come ha fatto sapere lo Stato maggiore, comporta “l’immediata sospensione del lavoro e la perdita del diritto alla retribuzione” oltre al blocco dell’anzianità e della maturazione delle ferie. Chi non si ravvede dovrà reggere senza stipendio fino a giugno, visto che la sospensione, per legge, cesserà di essere efficace dopo sei mesi dalla data del 15 dicembre.
Per i sanitari valgono le stesse regole. Qui la vaccinazione è però al 94% visto l’obbligatorietà per il comparto introdotta mesi fa. Ora si aggiungono gli amministrativi prima esclusi. Ma la platea di non immunizzati non dovrebbe superare le 30mila unità.
Altra categoria nel mirino è quella della scuola, compresi dirigenti, docenti, personale tecnico amministrativo (esclusi gli esterni addetti alle mense e alle pulizie). Anche qui la copertura vaccinale è altissima e arriva, come per i sanitari, al 94%.. Su oltre un milione e mezzo di persone, mancano all’appello circa 92mila addetti. I giorni per mettersi in regola (facendo o prenotando la prima dose per chi ancora non si è vaccinato) è di 20 giorni.