A questo punto però, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, la donna ha cominciato a dire di sentirsi importunata dalle attenzioni del corteggiatore virtuale e ha fi
nito per chiedergli, con sempre maggiore insistenza, 5mila euro a titolo risarcitorio pena la divulgazione dei contenuti delle comunicazioni tra loro intercorse. Il timore di vedere compromesso il proprio matrimonio e la necessità di salvaguardare una buona reputazione tra la gente del paese ha spinto l’uomo a chiedere un prestito ad una banca. Quando però la donna ha rincarato la dose e preteso 10mila euro al posto dei 5mila accordati, il cinquantenne ha acquisito la consapevolezza di essersi cacciato in un vicolo cieco e ha deciso di rivolgersi ai carabinieri. Così ieri, al primo appuntamento reale al ristorante, fra gli avventori c’erano anche i militari i quali hanno assistito alla consegna del denaro. Da qui l’arresto della donna. Le indagini non sono ancora concluse: l’obiettivo degli inquirenti è poter stabilire se sia stato un caso isolato o se altri uomini possano essere già caduti nella trappola virtuale.