Daniele De Santis, testimone accusa: “Ha sparato, Ciro Esposito lo inseguiva”

Ciro Esposito

ROMA – Un lancio di petardi iniziato da un gruppo di ultrà della Roma tra cui Daniele De Santis. Poi Ciro Esposito che scende dal pullman e li insegue, bracca De Santis, gli salta sopra. E poi gli spari.

Sarebbe andata così, secondo un nuovo testimone, il giorno della finale di Coppa Italia. L’uomo, che non ha partecipato agli scontri, torna ad accusare Daniele De Santis, arrestato e secondo i pm responsabile dei colpi di pistola che hanno ferito il tifoso del Napoli Ciro Esposito che è ancora in ospedale.

Ho visto correre Ciro Esposito insieme agli altri tifosi che inseguivano quel gruppetto di ultrà giallorossi. È stato lui a bloccarlo, a saltargli addosso facendolo cadere per terra. Poi sono partiti i colpi di pistola

racconta il testimone. Una ricostruzione che dà forza alle ipotesi degli investigatori che restano convinti della colpevolezza di De Santis. Di dubbi però ne restano diversi: gli uomini col casco e la jeep che si allontana dal luogo dell’aggressione solo per fare due esempi.

Fatti che però non sono trascurati dagli investigatori. Scrive sul Messaggero Valentina Erranti:

Intanto i magistrati stanno cercando, anche attraverso i tabulati e le celle agganciate dai telefonini, i quattro uomini con il casco integrale che, insieme a Daniele De Santis , avrebbero dato inizio agli scontri lanciando petardi sul pullman degli azzurri. L’ipotesi è che possano essere tra gli ultrà che la domenica successiva, all’Olimpico, hanno esposto striscioni di sostegno all’indagato in carcere per il tentato omicidio. Sul cellulare di De Santis potrebbero esserci tracce dei contatti precedenti la partita.
Al momento, la Digos si è limitata all’indicazione di alcuni soggetti che abitualmente occupano la curva sud e i quattro non sono ancora stati identificati. Non è escluso che in futuro possa essere ipotizzato anche il reato di turbativa di ordine pubblico. Così sarebbe se emergesse una matrice politica degli scontri. Gli striscioni esposti all’Olimpico avevano una chiara connotazione di estrema destra e De Santis, fotografato sotto i simboli nazisti, è un militante dichiarato.

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Emiliano Condò