POTENZA – ”Mentre tagliava una ciocca di capelli alla mia fidanzata, lui si masturbava”: è una testimonianza resa oggi nel tribunale di Potenza, in videoconferenza con l’Inghilterra, a incrociare definitivamente, e in modo morboso, due fatti di sangue – l’uccisione di Elisa Claps (avvenuta nel 1993 nel capoluogo lucano) e l’omicidio della sarta inglese Heather Barnett, a Bournemouth, nel Dorset (2002) – che per gli investigatori italiani e inglesi avrebbero un’unica firma, quella di Danilo Restivo. Danilo è il protagonista dell’episodio raccontato da due testimoni potentini, i primi convocati in videoconferenza dai giudici inglesi, nell’ambito del processo per l’omicidio Barnett (di cui Restivo è l’unico imputato): Nicola Marino e Angela Campochiaro oggi sono sposati, e tra il 1992 e il 1993 erano due giovani fidanzati intenzionati a guardare un film in un cinema di Potenza. La donna è la prima a essere interrogata, e ricorda immediatamente i suoi ”lunghissimi capelli neri, fino a metà della schiena”. Sono stati proprio quei capelli ad attirare l’attenzione di Restivo, seduto alle spalle della coppia: ”L’ho visto chiaramente – racconta Angela – la sala era quasi deserta e durante la proiezione ho sentito qualcosa che mi tirava i capelli”. La donna si è però resa conto che si trattava di un gesto intenzionale di Restivo, e allora ha avvisato il fidanzato, il quale si è girato e gli ha intimato di smettere.
Danilo, dopo qualche minuto, si è spostato di alcune file, ma c’è un particolare che Campochiaro racconta con un pizzico di pudore, ”quel giubbino di jeans che Restivo aveva sulle gambe, e sotto il quale nascondeva la mano”. Un passaggio che non è sfuggito ai giudici: molti testimoni raccontano infatti che Restivo avesse il ”vizio morboso” di tagliare le ciocche, e l’elemento dei capelli tagliati ritorna sulle scene di entrambi gli omicidi. Campochiaro ha detto di essersi però accorta del taglio ”di circa dieci centimetri” solo il giorno dopo. L’accusa ha poi chiesto a Nicola Marino di ripercorre l’episodio, e l’uomo ha detto di ricordare, prima con qualche tentennamento e poi ”chiaramente” di aver spostato il giubbino sulle gambe di Danilo e di averlo visto ”con il pene in mano”. L’udienza, durata complessivamente 45 minuti, è stata poi rinviata a domani, quando la corte inglese interrogherà altri quattro testimoni dal capoluogo lucano.