NAPOLI – Parlano continuamente al telefono, si fanno fermare dai carabinieri mentre vanno a consegnare la droga, sognano guadagni lauti ma poi si accontentano di 150 euro a testa: sono bravi calciatori ma spacciatori maldestri Vincenzo De Liguori, capitano della Nocerina neopromossa in B, e Claudio Risi, capitano della Casertana, che milita in serie D.
I due sono stati fermati per spaccio martedì mattina, nel corso di un blitz dei carabinieri della compagnia di Santa Maria Capua Vetere e della stazione di Grazzanise; 33 in tutto le persone finite in manette, tra cui Guido Bruno, dirigente del settore giovanile della squadra di Isola del Liri (Frosinone). E’ stato smantellato un vasto giro di spaccio che riguardava Lazio e Campania e che vedeva coinvolti sia italiani sia immigrati africani. Il ruolo dei due calciatori è stato quello di mediatori tra i rivenditori di droga e il dirigente sportivo; le intercettazioni telefoniche hanno consentito di ricostruire con precisione l’episodio, che risale allo scorso marzo.
Vincenzo De Liguori porta per conto dello spacciatore un campione di ecstasy a Guido Bruno, che vuole provarlo; nei giorni successivi Claudio Risi si sincera che lo stupefacente sia stato di suo gradimento. A questo punto il dirigente ordina 2.000 pasticche e cominciano la trattative per il compenso dei giocatori: De Liguori ritiene congrui 250 euro a testa, Risi almeno il doppio, ma i due finiscono per accontentarsi di 150 euro a testa (”per questa volta”, precisano).
Il 31 marzo i calciatori partono da Ponticelli, rione della periferia napoletana dove abita De Liguori, alla volta di Isola del Liri; i carabinieri del maresciallo Baldassarre Nero, che li intercettano, sono pronti a tendere loro un tranello; non sanno però che, dietro la Lancia Musa del capitano della Nocerina c’è una seconda auto, guidata dall’ altro spacciatore Vincenzo Assentato, che ha con sè le pasticche.
Sull’autostrada l’auto di De Liguori viene fermata fingendo un controllo casuale e i giocatori vengono accompagnati in caserma con la scusa di verifiche sull’assicurazione, il cui tagliando sembra contraffatto. Dopo un’attenta perquisizione i due vengono lasciati andare, mentre grazie alle intercettazioni si scopre che l’altro spacciatore riesce a raggiungere Guido Bruno e a consegnargli lo stupefacente. De Liguori e Risi non si insospettiscono affatto per il controllo e una così lunga permanenza in caserma; Bruno invece sì, e da quel momento interrompe le conversazioni telefoniche.
Ad aggravare la beffa, il fatto che il dirigente sportivo paga solo la metà dell’importo pattuito, che ammonta a 5.300 euro (5.000 per le pasticche, 300 per la mediazione); per recuperare la rimanente metà , Assentato sara’ costretto a tornare a Isola del Liri.