Il Rolex d’oro portato al polso da Alberica Filo della Torre quando venne uccisa il 10 luglio 1991 potrebbe finalmente dare una svolta alle indagini. Ne è convinto Giuseppe Marazzita, legale della famiglia Mattei, che al settimanale “Oggi”, in edicola mercoledì, afferma: ”Il Gip ha accolto la mia richiesta e ora non resta altro che attendere l’esame del Ris”.
”All’epoca del delitto le analisi scientifiche erano lontane dalla perfezione cui sono arrivate ora -ha spiegato il legale al settimanale- L’orologio, riconsegnato alla famiglia, fu conservato in cassaforte, senza mai usarlo. Può essere un elemento importante in quanto la vittima si difese con le mani e tracce del suo assassino potrebbe essere rimaste sull’orologio. Per esempio, il frammento di un capello rimasto impigliato in una maglia del cinturino”.
L’avvocato Marazzita ha rivelatoanche di aver chiesto al pm Francesca Loy di ”acquisire agli atti un’agenda segreta della contessa. L’agenda esiste e pare contenga nomi di personaggi importanti e di figure istituzionali. Ciò che si dovrà verificare sono gli eventuali appuntamenti, in particolare gli ultimi, segnati dalla contessa. L’agenda potrebbe dare una svolta all’inchiesta”.
Secondo quanto scritto nel servizio ”le ultime pagine, scritte fino alla sera del 9 luglio 1991, sono dedicate alla disposizione dei posti a tavola per la festa del suo decimo anniversario di matrimonio che si sarebbe dovuta tenere l’indomani. Alberica continuò a cambiare la disposizione. Forse un’attenta lettura dei nomi degli ospiti, inseriti prima a un tavolo e poi in altri, potrebbe fornire una chiave di lettura della tragedia”. ”In altre pagine dell’agenda -si legge nell’anticipazione- è annotata scrupolosamente la contabilità della ristrutturazione dell’appartamento di Michele Finocchi, all’epoca capo di Gabinetto del Sisde e amico della coppia. In un’altra pagina compaiono indirizzo e telefoni dell’ambasciata cinese a Roma e di un imprenditore di Hong Kong, Franklin Young, amico di famiglia”.
Nelle pagine di Oggi, infine, è rivelato che ”la mattina del delitto al telefono della villa chiamò ripetutamente un uomo, un giornalista che la contessa aveva conosciuto pochi giorni prima a Lisbona, dove si era recata per visitare la madre in ospedale”.