Alla fine, l’albergatore di Desio ha vinto la sua piccola battaglia contro la tassa per l’esposizione delle bandiere, compresa quella italiana. La società che gestisce la riscossione dei tributi nella cittadina in provincia di Monza, ha spedito una lettera a Gianni Caslini, proprietario dell’Hotel Saint John’s, in cui preannuncia la restituzione della tassa di 178,14 euro pagata per quattro anni consecutivi per l’esposizione di cinque bandiere fuori dall’albergo.
Una vicenda venuta alla luce alcuni giorni fa e di cui nessuno, tranne i diretti interessati, era a conoscenza. Nemmeno il Comune: ”Qui il buon senso è totalmente mancato – ha commentato Giampiero Mariani, ex sindaco di Desio, la cui giunta è caduta il 26 novembre scorso per i contraccolpi di un’ inchiesta sulle infiltrazioni della mafia in Brianza -. Da 20 anni la riscossione dei tributi per l’occupazione del suolo e la pubblicità è data in appalto ad una società ”. Secondo Mariani la colpa è di una legge nazionale poco chiara che è stata male interpretata.
La paradossale vicenda è iniziata quattro anni fa quando ai proprietari dell’albergo, che si trova nel centro di Desio, è stato proposto di esporre una bandiera del Palio degli zoccoli, gara in costume che si corre ogni anno a giugno. Qualche giorno dopo si è presentato un emissario della Censum, società di Molfetta (Bari) che ha l’appalto per la riscossione dei tributi, e ha comunicato ai Caslini che l’esposizione delle bandiere è soggetta alla stessa tassa delle insegne pubblicitarie.
Oltre all’insegna del Palio, al tricolore e al vessillo dell’Unione Europea, fuori dal Saint John’s sventolavano le bandiere svizzera e britannica: ”Poiché molti dei nostri clienti sono uomini d’affari di quei Paesi – spiega Daniele Caslini, figlio di Gianni – le abbiamo esposte per farli sentire come a casa”. Il balzello sarebbe di 54,22 euro a bandiera ma, di fronte alla perplessità degli albergatori, l’esattore applica una riduzione a 30,98 euro per le bandiere nazionali mentre su quella del Palio applica la tariffa intera in quanto considerata pubblicità .
”Totale, 178,14 euro l’anno, che abbiamo sempre pagato – racconta Caslini -. Fin quando, lo scorso anno, mio padre, parlando con gli altri albergatori, ha scoperto che nessuno degli altri alberghi, che pure esponevano bandiere, pagavano questa tassa”. E poiché la parsimonia è, per tradizione, dote peculiare dei brianzoli, papà Gianni ha ordinato di togliere le bandiere ma la Censum è ritornata alla carica. L’albergatore esasperato si è sfogato con gli amici e la vicenda è finita sui giornali. Oggi c’è stato il lieto fine, e le bandiere sono tornate a sventolare davanti al Saint John’s.
