L’ex senatore del Pdl Nicola Di Girolamo si è costituito.
Di Girolamo si è consegnato ad una struttura delle forze dell’ordine a Roma e sarà condotto a breve in carcere.
Di Girolamo, secondo quanto si è appreso, si è messo a disposizione degli inquirenti già da questa mattina, ancor prima che il Senato votasse le sue dimissioni. L’ex parlamentare ha sostanzialmente concordato con i magistrati le modalità della sua costituzione e ha trascorso le ultime ore in compagnia dei propri familiari. Nel tardo pomeriggio di oggi 3 marzo si è recato in un struttura delle forze dell’ordine nel quartiere Parioli.
Verrà trasferito presumibilmente nel carcere di Rebibbia.
In tarda mattinata il Senato aveva approvato, a voto segreto, le sue dimissioni. I voti a favore delle dimissioni sono stati 259, 16 quelli contrari e 12 gli astenuti.
«Mi dimetto per allontanare da me e dalla Camera alta questa ignominia». Così Di Girolamo aveva spiegato il perché delle proprie dimissioni, presentate a seguito del coinvolgimento nell’inchiesta sul riciclaggio.
«Sarò forse ricordato come l’unico che dà le dimissioni in questo Paese» ha detto il senatore uscente che ha però tenuto a ribadire la propria estraneità ai fatti contestati e che ha sottolineato di non avere «portato la indegnità della ‘ndrangheta in quest’aula».
Il discorso di Di Girolamo è stato salutato da un breve applauso dai banchi del centrodestra. «Impressionante» ha detto la presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro criticando quell’applauso che è stato invece “difeso” in aula dal sottosegretario Carlo Giovanardi che lo ha considerato un gesto di umanità. «Non c’è un lato umano, ma un caso umano» ha replicato Finocchiaro.
