
Statali no sciopero, solo 5% aderisce allo stop il 9 dicembre. Più cittadini dei loro sindacati (Foto d'archivio Ansa)
Pubblici dipendenti minacciano sciopero. Sciopero in tempo di pandemia. Sciopero con posto e stipendio sicuri e garantiti.
Dipendenti pubblici, o meglio i loro sindacati, minacciano sciopero, qui e ora. Qualunque sia la motivazione che regge la minaccia, non puòā¦reggere. Pubblici dipendenti minacciano sciopero mentre arriva seconda ondata dellāepidemia, questa non si può sentire. Eppure ĆØ realtĆ .
DIPENDENTI PUBBLICI, STATO DI AGITAZIONE
Per ora non ĆØ ancora sciopero, per ora ĆØ āstato di agitazioneā ufficialmente proclamato. Stato di agitazione per cosa? Per essere obbligati a sedere al lavoro in situazioni di esposizione al contagio? No, i pubblici dipendenti sono ufficialmente invitati allo smart working, al lavoro da casa. Che peraltro praticano in massa da mesi, da marzo. E senza allentarlo, il lavoro da casa, neanche dāestate. Se non dopo resistenze e obiezioni sindacali e organizzative.
Stato dāagitazione perchĆ© viene tagliato il personale, licenziato qualcuno? No, le assunzioni in tutti i comparti della Pubblica Amministrazioni sono fortemente incrementate causa appunto estensione (purtroppo talvolta teorica) dei servizi pubblici al tempo della pandemia.
Stato dāagitazione perchĆ© non pagano loro gli stipendi o li pagano in ritardo? Non risulta.
STATO DI PROTEZIONE
In realtĆ , evidente e palmare realtĆ , i pubblici dipendenti sono in uno stato di protezione, la massima protezione sociale possibile al tempo della pandemia. Hanno un posto fisso e sicuro, un posto di lavoro che non scade e non sfuma. Di conseguenza hanno uno stipendio fisso e sicuro. Nulla che configuri ingiusto privilegio. Ma hanno i pubblici dipendenti qualcosa che milioni di altri italiani non hanno o rischiano di perdere: il lavoro e il reddito.
Dovrebbero i pubblici dipendenti e i loro sindacati avere il pudore civile di ricordarsene di quanto sono economicamente e socialmente protetti al contrario di quanto non accade ai lavoratori privati, ai lavoratori autonomi, allāuniverso mondo del lavoro che non sia Pubblica Amministrazione. Sgomenta, questa la parola, questa incapacitĆ del mondo per cosƬ dire dellāimpiego a rispettare la condizione di reale sofferenza di tutto il mondo del lavoro che non sia a stipendio pubblico.
SMART WORKING O NO WORKING?
Allāorizzonte neanche tanto lontano una gigantesca questione tenuta per ora sotto traccia: lo smart working, il lavoro da casa nel pubblico impiego se fatto, come ĆØ fatto, con le stesse procedure, cultura e organizzazione del lavoro allo sportello e/o in ufficio cosa diventa alla lunga?
Più banalmente: se quando erano in sede di lavoro mi davano documento o andava a buon fine autorizzazione in ,mettiamo dieci giorni, ora che sono in smart working in quanti giorni la stessa pratica? Se son dieci, ok. Se fossero otto, meglio. Ma se i giorni diventano 15, allora lo smart working diventa no working, diventa per comparti della Pubblica Amministrazione āvacanza pagata a stipendio pienoā come qualcuno aveva giĆ osservato questa estate.
O forse no, forse è solo malevolente stereotipo contro i pubblici dipendenti. E poi non tutti nel lavoro autonomo sono vittime del danno economico e sociale allo stesso titolo ed entità . Chi lavora in un albergo nelle grandi città è davvero allo sterminio del suo reddito. Non così chi ha lavorato in una trattoria al mare o chi ha guadagnato come non mai nelle località turistiche.
Però, se i centralini dietro il quale dovrebbe esserci lo smart working rispondessero almeno una volta su dieci di quelle che cade la lineaā¦Se i pubblici dipendenti avessero la misura delle parole dei lori sindacatiā¦Non pronuncerebbero la parola sciopero in tempo di pandemia. Lo sciopero di posti e stipendi fissi e sicuri e lavoro da casa, spesso neanche tanto?