
Partecipando all’inaugurazione della mostra “Il potere e la Grazia” mercoledì 7 ottobre a Roma assieme al premier Silvio Berlusconi, il segretario di stato vaticano, il cardinal Tarcisio Bertone si sarebbe comportato «come un compare di nozze, accanto all”utilizzatore finale di prostitute a pagamento» che ha «da solo calpestato tutti i principi etici non negoziabili» con cui il porporato «é solito pontificare».
È durissimo l’attacco di don Paolo Farinella, sacerdote genovese teologo e biblista, secondo cui il premier ha calpestato «tutti i principi della dottrina sociale della Chiesa che ogni tanto il cardinal Bertone rispolvera per darsi un contegno».
Farinella, che ha criticato aspramente il cardinale anche durante l’omelia di domenica 11 ottobre, ha ribadito la sua posizione anche in una lettera aperta indirizzata allo stesso cardinale.
«Lei stava lì – scrive il prete riferendosi all’inaugurazione della mostra a Palazzo Venezia – come un protettore che mette il cappello sul proprio protetto, mandando un messaggio mediatico trasversale dentro e fuori i palazzi: Berlusconi è sotto la protezione del Vaticano e non si tocca».
«Il mondo ha visto – prosegue don Farinella – che il presidente del Consiglio ha osato dirle davanti a tutti che in quella mostra mancava un quadro, quello di “San Silvio da Arcore” e lei, con il sorriso di prassi, è rimasto allampanato. Lei annuiva, restando immobile. Io non so se lei si sia reso conto – conclude – del danno che ha provocato alla Chiesa universale e alla Chiesa che è in Italia in modo particolare».
