SAVONA – Don Carlo Rebagliati era parroco ed ex economo della diocesi di Verona, fu quello che denunciò i casi di pedofilia a Genova. Poi ĆØ stato accusato di induzione alla prostituzione e si ĆØ dimesso. Ora si racconta in un’intervista a ‘Repubblica’ in cui confessa di essere gay, sieropositivo e “da una botta e via”.
“Entrai in seminario a 16 anni – racconta il parroco – Avevo giĆ avuto degli amori adolescenziali con due ragazzine. Ricordo quando, a 19 anni, nominato prefetto, una notte vidi due seminaristi nella sede estiva di Piana Crixia dimenarsi a letto sotto le lenzuola. Credevo si stessero picchiando e li separai. Ero ancora ingenuo all’epoca. Fu il rettore a spiegarmi cosa stavano facendo. Poi il direttore spirituale mi spiegò che era normale ma che, qualunque fossero le mie inclinazioni sessuali, dovevo superarle con la preghiera, lo sport, o qualunque altra attivitĆ fisica o spirituale”.
“Ho avuto un’amicizia più lunga – continua – durata alcuni anni, con un musicista che conobbi a Roma, sul “famoso” bus 64 che da Termini va in Vaticano ed ĆØ luogo di incontri gay, specie tra religiosi. Ma anche quando accolsi da me questa persona gli spiegai che la mia scelta di vita era la chiesa”.
Sulla sua malattia dice: “Nel 1994 ho scoperto di essere sieropositivo. Forse il primo prete in Italia a diventarlo. Dalle analisi non si riuscƬ a capire come fossi rimasto infettato. Era passato troppo tempo da eventuali rapporti a rischio e piuttosto in quel periodo andavo dal dentista. ChissĆ ?”.
