GENOVA – “Non sto bene. Sottoponetemi a perizia psichiatrica e fatemi uscire dal carcere”. Lo chiede alla procura Emanuele Alfano, l’ex seminarista di Sestri Ponente amico, complice e confidente di don Riccardo Seppia, il sacerdote della parrocchia dello Spirito Santo accusato di avere ceduto droga, di averla offerta e minorenni, di avere insidiato sessualmente un chierichetto e di avere fatto avances sessuali a un ragazzino. Alfano, in carcere dal maggio scorso a Marassi, nelle prossime ore dovra’ decidere se scegliere il rito abbreviato come il coindagato Seppia o affrontare il rito ordinario.
L’avvocato che lo difende, Alberto Caselli Lapeschi, non si è ancora pronunciato, ma secondo indiscrezioni l’ex seminarista vorrebbe affrontare il dibattimento, al contrario di Seppia. Il difensore del sacerdote (sospeso dagli incarichi nei giorni successivi l’arresto) ha ufficializzato la richiesta di abbreviare il processo. Alfano risponde di induzione alla prostituzione minorile; favoreggiamento della prostituzione minorile; prostituzione minorile; detenzione di materiale pedopornografico. L’ex parroco della chiesa Spirito Santo di Sestri Ponente, risponde invece di tentata violenza sessuale pluriaggravata per i palpeggiamenti ad un chierichetto, plrurime offerte di cocaina, anche a minori, offerta di cocaina al complice e amico Emanuele Alfano, tentata induzione alla prostituzione minorile e detenzione di materiale pedopornografico.