Don Verzè e i business ‘laici’: piantagioni di frutta esotica, hotel di lusso e jet privati

Don Verzè

Non c’è solo il centro San Raffaele di Milano, eccellenza medica nazionale, negli “affari” di Don Luigi Verzè: con la società Monte Tabor controlla infatti molti altri interessi dai connotati più “laici”. Piantagioni di frutta esotica in Sudamerica, alberghi di lusso in Sardegna, jet privati.

Una delle società controllate dalla Monte Tabor si chiama Vds Export, è una  newco cui la Monte Tabor ha girato tre mesi fa il 40% dell’omonima azienda brasiliana della famiglia veneta Garziera, una holding che controlla diverse fazendas che coltivano mango, meloni e uva.  La nuova società è nata perché Vds naviga in acque agitate (5 milioni di perdite tra gennaio e maggio 2010).

Fondamentali per la nascita di Vds Export sono stati i finanziamenti ricevuti dalla Simest,  realtà pubblica controllata dal ministero dello Sviluppo economico, che si è impegnata a versare 2,6 milioni alla controllata di Don Verzè. La delibera è stata firmata da Scajola poco prima che l’interim passasse a Silvio Berlusconi.

Poi ci sono l’Hotel Don Diego in Sardegna, un 4 stelle a Porto San Paolo, che ha chiuso il bilancio in rosso per 600mila euro. E poi, da circa due anni, c’è la  Costa Dorata, la società della Monte Tabor che controlla la struttura e che ha affittato l’albergo alla Don Diego Srl.

Infine il ramo-aviazione,  con la Airviaggi. L’attività di elisoccorso ha chiuso il bilancio in pareggio, ma ci sono i 10,9 milioni di perdita sulla controllata neozelandese Assion Aircraft & Yachting, titolare di un contratto di leasing sul Challenger Cl604, il jet privato del San Raffaele, gestito operativamente dalla Alba servizi della Fininvest.

Una “buco” che influisce su tutti i conti del gruppo: ad assorbire i guai di questi 0business collaterali potrebbero essere i conti delle attività sanitarie gestite dalla Monte Tabor i cui risultati, però, non sono pubblici.

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Elisa D'Alto