Roma, caos San Camillo. Pazienti a terra, primario sospeso: “Non è vero”

L'ospedale San Camillo

ROMA – “Pazienti curati a terra all’ospedale San Camillo di Roma, primario sospeso”. La notizia, riportata dal Corriere della Sera, è stata smentita sia dal medico che dal direttore generale dell’azienda sanitaria. Il presunto sospeso è il primario del reparto di chirurgia generale e d’urgenza, Donato Antonellis.

“Una notizia imprecisa e inesatta”, ha spiegato il direttore generale dell’azienda ospedaliera, Aldo Morrone, interpellato dall’Adnkronos. Il primario, infatti, “è in congedo sindacale dall’1 febbraio, per motivazioni che però non hanno nulla a che fare con la vicenda delle foto dei pazienti curati a terra”.

Antonellis, che è anche segretario regionale dell’Anaao Assomed, ha confermato questa versione: “Non sono stato sospeso. Sono da qualche tempo in distacco sindacale per lavorare ad alcune iniziative, come la Conferenza dei quadri, che il mio sindacato sta preparando”. Riguardo alle cartelle cliniche sequestrate nel suo reparto, il primario ha precisato: “sono all’esame del Tribunale del riesame, che mi risulta le abbia dissequestrate”.

Tutto nasce da presunti casi di malasanità, legati alle denunce di alcuni pazienti. Antonellis, segretario regionale dell’Anaao Assomed, è arrivato a dirigere il reparto del San Camillo nel 2006. Da allora diverse segnalazioni sui cattivi esiti degli interventi sono arrivate al Tribunale del Malato, tanto che l’ospedale negli anni scorsi ha effettuato un audit, che si era risolto in favore del primario. Ma le denunce non si sono fermate, e ai primi di febbraio c’è stato anche il sequestro di una serie di cartelle cliniche.

“Ebbene, dall’1 febbraio scorso – continua Morrone – Antonellis è in congedo sindacale in attesa delle risultanze” dei lavori di una Commissione di inchiesta esterna, “composta da tre chirurghi di altro profilo, esponenti di prestigiose società scientifiche”. Ai tre ‘saggi’ è stato dato l’incarico “di fare chiarezza sulla vicenda. E siamo in attesa del loro responso per valutare eventuali decisioni. Gli esperti si sono già incontrati e hanno raccolto il materiale, che è corposo. Dunque, ora non ci resta che aspettare”, conclude Morrone.

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Alberto Francavilla