ROMA – Dossier Telecom, condannato il “Tiger team”, la struttura “parallela” della security Telecom-Pirelli, guidata da Giuliano Tavaroli (lui aveva già patteggiato una pena di 4 anni e due mesi). A sette anni dalle indagini, a un passo dalla prescrizione, la Corte d’Assise di Milano (perché di mezzo ci sono anche rivelazioni di segreti di Stato) ha riconosciuto le responsabilità nell’attività di dossieraggio, emesso sette condanne e stabilito risarcimenti per 12 milioni alle vittime “spiate”da parte degli imputati e delle stesse società. Tuttavia per Telecom Italia, giudicata anch’essa vittima, ha disposto una provvisionale a carico degli imputati di 10 milioni. 7 anni e sei mesi sono stati comminati a Marco Bernardini, l’ex uomo del Sisde, 5 anni e sei mesi a Emanuele Cipriani.
Nel mirino del gruppo condannato erano finiti un po’ tutti, istituzioni, politici, banchieri, industriali, avversari della concorrenza, giornalisti, perfino calciatori e direttori sportivi (Vieri e Moggi). Risarciti saranno, appunto Telecom, il Governo, i Ds (Pd attuale), Carlo De Benedetti, Geronzi, Colao, Gnutti, Colaninno… E poi il giornalista Massimo Mucchetti, i politici Cesa, Brancher, Bossi, Tremonti…Il 18 febbraio, invece, inizierà il dibattimento a carico del presidente Pirelli Marco Tronchetti Provera, all’epoca dei fatti numero uno in Telecom, che dovrà affrontare l’accusa di ricettazione in merito a un dvd con dati dal Brasile, “scippati” all’agenzia investigativa Kroll, anch’essa parte lesa e meritevole di risarcimento.