ROMA – Dove si vive meglio in Italia? A Bolzano, lo ha sancito l’annuale classifica stilata dal Sole 24 Ore sulla Qualità della Vita, giunta ormai alla sua ventitreesima edizione. Bolzano è riuscita a strappare il primato a Bologna, che è precipitata in decima posizione. Maglia nera per vivibilità è invece Taranto, ancora una provincia del Sud come nel 2011, che scalza dal fondo della classifica un’altra pugliese, Foggia. Male anche Napoli.
Le sempreverdi Milano in 17esima, Roma 21esima e Torino 43esima, sono qualche gradino più su rispetto allo scorso anno.
La ricerca – svolta ancora sulle 107 province – si articola su sei settori (tenore di vita, affari e lavoro, servizi ambiente e salute, popolazione, ordine pubblico, tempo libero) costruiti a loro volta su sei indicatori (per un totale di 36), che danno luogo a sei graduatorie di tappa e quindi alla classifica finale.
La vincitrice dello scorso anno, Bologna, scende di ben nove posizioni e arriva decima, mentre argento e bronzo vanno a Siena e Trento. Completano la top ten Rimini, Trieste, Parma, Belluno, Ravenna, Aosta, tutte presenze costanti anche in passato. Bolzano, già prima nel 1995, nel 2001 e nel 2010 conquista la vetta della classifica grazie alle buone performance nei capitoli Affari e lavoro e Tempo libero (3/a) e Ordine pubblico (4/a).
Nel dettaglio, a farla salire in classifica sono la bassa disoccupazione (3,3% nel 2011 contro una media del 9%), le presenze turistiche e la scarsa incidenza di reati come furti in casa o di auto. In fondo alla classifica e all’estremo opposto della Penisola invece Taranto che raggiunge il proprio risultato migliore solo nell’Ordine pubblico (54/mo posto grazie all’incidenza modesta di scippi, borseggi e rapine e di truffe) mentre si ferma al 94/mo posto in Tenore di vita e in Servizi-Ambiente-Salute e al 95/mo nella voce Affari e Lavoro per registrare i risultati peggiori nel Tempo libero e nella Popolazione (rispettivamente 104/mo e 103/mo posto). Taranto risulta anche fortemente deficitaria sotto il profilo dei giovani, visto che la loro quota sul totale degli abitanti è scesa del 6% in dieci anni e la citta e’ al 105/mo posto in Italia per l’imprenditorialita’ dei 18-29enni.
Le due più grandi realtà metropolitane, Milano e Roma, salgono entrambe un paio di scalini (rispettivamente in 17/ma e 21/ma posizione). Anche altre province con più di un milione di abitanti registrano qualche progresso: e’ il caso di Brescia e Torino o di Catania e Palermo.
La Capitale è quarta per ricchezza prodotta e seconda per i depositi bancari per abitante ed è seconda per la propensione ad investire. Male invece l’ordine pubblico e la sicurezza (103 posto su 107) in particolare per furti d’auto (104 posto) scippi e rapine (102 posto). La peggiore performance è sul costo della casa: Roma vanta il primato delle case più care d’Italia. Si parla di una media di 5.250 euro a metro quadro in una zona semicentrale.
Le vittorie di tappa, cioè le province che si sono classificate prime nei vari settori vanno a: Milano per il Benessere economico; Cuneo per Affari e Lavoro; Bologna e Lucca alla pari per Servizi Ambiente e Salute; Piacenza per Popolazione; Oristano per Ordine Pubblico; Rimini per il Tempo Libero, che vince per il quarto anno consecutivo.
