BOLZANO – La lotta alla droga รจ fallita, allora via alla legalizzazione “soft”: la proposta arriva da Bolzano, che per una volta si concede uno strappo al suo rigore teutonico per diventare la cittร simbolo della legalizzazione delle droghe leggere. Non รจ proprio cosรฌ, perchรฉ gli stupefacenti vengono distribuiti da strutture sanitarie in un percorso terapeutico. Ma tanto รจ bastato per fare di Bolzano un caso nazionale. Il metodo lo ha voluto avviare Peter Koler, direttore del Centro per la prevenzione delle dipendenze e la promozione della salute che da 10 anni lavora per la Provincia di Bolzano.
Ecco cosa dice Koler: “Dobbiamo trovare un metodo per implementare il mercato allโinterno della legalitร . Si puรฒ dare la sostanza alle persone che hanno giร sviluppato una tendenza, restando ovviamente dentro a un percorso sanitario. Si deve rilanciare lโidea di togliere alle mafie quei soldi e quel potere, e trovare un modo di dare le sostanze a quelle persone, riducendone il bisogno. E con la cannabis legalizzare la coltivazione privata”. L’approccio รจ quello scientifico, da medico, ma politicamente la questione รจ una mina: le sue parole sono rivoluzionarie in un Paese dove il dibattito sull’argomento รจ ancora aperto e non รจ approdato a una soluzione condivisa.
Ma il percorso intrapreso da Bolzano non รจ una legalizzazione: la droga viene tolta alle mafie e il consumatore viene seguito dai servizi sanitari per una terapia di recupero. “Bisogna conviverci con lโabisso, dobbiamo accettare il rischio. Vietarlo รจย inutile”, dice Koler.
I risultati premiano l’approccio: da alcuni anni รจ in costante calo il consumo fra i giovani degli alcolici, del tabacco e della cannabis. Hanno cominciato nel 2001 e a quanto pare quasi nessuno se c’รจ accorto al di fuori dei convegni medici.
Stesso metodo sperimentato anche sull’alcool: “Abbiamo fatto questo patto. Tutti gli studi e le ricerche dimostrano che lโaggressivitร cresce con lโaumento del livello di gradazione. Le persone possono consumare lโalcol, ma con responsabilitร . ร la nostra campagna: bere responsabile. Abbiamo chiestoai Comuni di organizzare un servizio di minibus notturno efficientissimo. La Nightline porta in giro i giovani durante la notte e gli incidenti del sabato sera sono quasi scomparsi”. Nelle scuole sono iniziati percorsi per smettere di fumare. Non dicendo di buttare il pacchetto da un giorno all’altro, ma riducendo progressivamente. Poi, “il piรน delle volte succede che a questo punto sono loro stessi che vengono da noi per dirci che adesso hanno capito che male fa il tabacco e che vogliono smettere”.
E la stessa cosa potrebbe essere fatta per ridurre il problema dell’abuso di cannabis tra i giovani. Il fatto รจ che “รจ inutile dire a un ragazzo che vive in mezzo al disagio: tu devi smettere. Quello รจ lโultimo suo problema. Dobbiamo fornire buone competenze ai genitori per educare i figli, dargli i mezzi per farlo, dalla civiltร della vita agli asili nido. La droga non รจ il centro del problema”.
Il sottosegretario Giovanardi ha subito bocciato l’iniziativa: “Quale medico puรฒ curare un malato con altro veleno? Cosรฌ si cronicizza il paziente e si espongono gli altri al pericolo di una persona sotto l’effetto di sostanze”.
