Farmacie online che vendono sostanze stupefacenti e poi forum, blog, chatroom dove scambiarsi consigli. Il nuovo allarme arriva dalla Relazione annuale al Parlamento sull’uso di sostanze stupefacenti e sullo stato delle tossicodipendenze in Italia, messo a punto dal dipartimento politiche antidroga della presidenza del Consiglio dei ministri e presentata martedì 22 giugno a Palazzo Chigi dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Carlo Giovanardi, e dal capo dipartimento Giovanni Serpelloni.
Negli ultimi anni, si legge nel rapporto, si sta registrando un sempre piu’ marcato spostamento dell’offerta di commercializzazione delle sostanze illecite attraverso Internet. Il fenomeno dell’offerta di droga su web e’ caratterizzato dalla presenza di farmacie online che vendono farmaci e sostanze di qualsiasi genere, senza richiedere alcuna prescrizione medica e dalla presenza di online drugstore, dove e’ possibile acquistare facilmente sostanze illecite.
Oltre a questo si è registrato lo sviluppo di specifici forum, blog, chartroom, social network dedicati alla discussione sulle varie droghe, dove circolano informazioni e consigli circa il consumo e l’acquisto di sostanze. Gli utenti si scambiano informazioni, consigli, indicazioni e varie ”istruzioni per l’uso” molto rapidamente e in maniera molto socializzata e socializzante.
A questo proposito, il Sistema d’Allerta Nazionale del Dipartimento ha già individuato una serie di nuove sostanze presenti anche sul territorio italiano estremamente pericolose per la salute attivando, tramite il Ministero della Salute, opportune forme di prevenzione e contrasto. In particolare, sono stati individuati alcuni cannabinoidi sintetici (JWH018, JWH073, JWH200) e altre sostanze quali il mefedrone. Tutto questo, evidenzia il rapporto, sicuramente costituisce una nuova realtàda prendere in seria considerazione e sulla base della quale si sono attivate strategie e specifici progetti per il controllo e la prevenzione, finalizzati a proteggere le giovani generazioni, molto inclini all’utilizzo delle tecnologie informatiche e quindi maggiormente esposte ai ”rischi droga” presenti anche sulla rete Internet.