Droga, la Cassazione assolve l' imprenditore amico di Chavez

PALERMO, 15 NOV – La Corte di Cassazione ha assolto l'imprenditore venezuelano Alex Del Nogal dall'accusa di aver tentato di importare in Sicilia e aver cercato di vendere, a personaggi legati alle cosche mafiose, un grosso quantitativo di cocaina. L'assoluzione chiude definitivamente la partita del facoltoso uomo d'affari sudamericano con la giustizia italiana.

L'affare, secondo la ricostruzione degli inquirenti, sarebbe fallito perche' i trafficanti sudamericani e gli acquirenti non si sarebbero messi d'accordo sul prezzo. Per la vicenda vennero condannate cinque persone tra le quali il fratello di del Nogal, Richard. Per lui, pero', la Suprema Corte casso' la sentenza sostenendo la nullita' del decreto di latitanza e rinviando al tribunale per un nuovo processo che non e' stato ancora celebrato.

Alex Del Nogal, la cui posizione era stata stralciata da quella degli altri imputati, era stato assolto in primo e secondo grado. Per l'imprenditore l'accusa aveva chiesto la condanna a 12 anni di carcere.

Durante il dibattimento di primo grado accogliendo l'istanza della difesa dell'imputato, rappresentata dagli avvocati Roberto Tricoli, Massimo Miceli e Tommaso Farina, il tribunale aveva disposto la citazione come teste del presidente venezuelano Hugo Chavez.

Il politico e del Nogal si sono conosciuti in carcere: Chavez era stato arrestato per il fallito colpo di Stato del '92, Del Nogal scontava allora una condanna a 30 anni per omicidio. Dopo l'ascesa al potere il presidente gli concesse la grazia. Per anni l'imprenditore si e' occupato della sicurezza del capo dello Stato venezuelano.

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