Messaggi in chat, che sembravano semplici indicazioni per la spesa quotidiana, ”pane, panino, tisana, vinello e caffe”, ma nascondevano ordinazioni di cocaina, eroina, hashish, marjiuana ed ecstasy: sono uno dei tanti modi di comunicare usati dalle dodici persone arrestate oggi dai carabinieri di Trento.
I fermati sono accusati di detenzione di droga ai fini di spaccio e spaccio in concorso, e alcuni anche di traffico internazionale di stupefacenti.
L’operazione, denominata Puzzle 2010 ad indicare la varietà di tipologie di persone, cioè operai, impiegati, commercianti e studenti universitari, e i diversi ambiti di spaccio, dalle abitazioni alle buche delle lettere e anche una tabaccheria, è stata eseguita stamani in seguito ad un’indagine dei militari di Trento.
Ha portato all’emissione di 14 provvedimenti di custodia cautelare da parte del gip Marco La Ganga, su richiesta del sostituto procuratore Davide Ognibene.
Due dei provvedimenti restano da eseguire. I dodici portati a termine riguardano dieci italiani, quasi tutti trentini, e due stranieri. Dei dodici, cinque sono in carcere e sette ai domiciliari. Sono stati catturati in otto in Trentino e in quattro in Puglia.
L’episodio che è valso l’accusa di traffico risale al 2009. Si tratta di un viaggio in Costa Rica da parte di uno degli arrestati, un fisioterapista di Trento, bloccato sulla via del ritorno con una ventina di ovuli di cocaina nell’ottobre scorso a Francoforte dalla polizia tedesca, su indicazioni del Nucleo investigativo del Comando dei carabinieri di Trento, e condannato a tre anni di pena, allora sospesa in quanto incensurato.