Gestivano una vera e propria rete di spaccio a Porto Azzurro, comune sulla costa dell’Isola d’Elba. Ma questa volta i detenuti del carcere locale, che fino alla fine degli anni ottanta era rinomato per la sua durezza e per ospitare al suo interno i peggiori delinquenti d’Italia, sono innocenti.
Per una volta i ruoli si sono ribaltati: le indagini della Procura di Livorno hanno portato agli arresti di due agenti di polizia penitenziaria del carcere, accusati di spaccio dopo che uno di loro la settimana scorsa era stato trovato in possesso di venti grammi di hashish durante un controllo della Guardia di Finanza nella zona di Portoferraio.
Altri nove agenti coinvolti nell’inchiesta sono stati denunciati a piede libero dall’autorità giudiziaria, dopo una serie di perquisizioni in abitazioni private e nella caserma di polizia penitenziaria. Secondo gli inquirenti non ci sarebbe nessun coinvolgimento dei detenuti.
“Si tratta di un episodio increscioso”, ha affermato Aldo Di Giacomo, responsabile nazionale del sindacato Sappe, il sindacato autonomo della polizia penitenziaria. “Dobbiamo attendere l’evoluzione delle indagini – ha continuato Di Girolamo – per capirne bene la portata. Comunque il corpo di polizia è sano e non può essere sciupato dalla condotta di pochi”. “Siamo di fronte a un fatto grave – ha detto invece Eugenio Sarno, responsabile nazionale Uilpa (Uil Pubblica Amministrazione) – che non può essere giustificato. E’ opportuno intervenire subito per migliorare le condizioni nella casa di reclusione e, in particolare, degli agenti che operano al suo interno”.
*Scuola di Giornalismo Luiss