
MILANO – Addio a Nando Orfei, uno dei capostipiti della cultura circense in Italia. Il cugino di Moira Orfei si è spento a 80 anni dopo una lunga malattia all’ospedale San Raffaele di Milano. A dare il triste annuncio è stata la moglie, Anita Gambarutti, insieme ai figli Ambra, Gioia e Paride.
Partecipa al lutto l’intera compagnia del Circo Orfei. Domatore, giocoliere e clown, Nando Orfei è stato in passato anche una stella del cinema, si ricordano le sue apparizioni nei film di Fellini Amarcord e I Clowns.
Il quotidiano la Repubblica lo ricorda così:
La storia della famiglia di circensi più celebri affonda le origini, tra storia e leggenda, agli inizi dell’Ottocento quando si narra che Paolo, sacerdote di Massalombarda dalla vocazione non proprio ferrea, preferì, dopo una parentesi concertistica, seguire la strada del saltimbanco. Da questa prima esperienza nacque la vocazione di un’intera famiglia che proprio il padre di Nando, Paride (il clown Pippo), portò al massimo successo quando sposò Alba Farini considerata l’artefice della fortuna di questa parte del ceppo degli Orfei. Attorno al 1960 questa famiglia infatti diede vita ad una propria attività, divenuta nel giro di pochi anni il Circo a tre piste Orfei di Nando, Liana, Rinaldo. Mentre la cugina Moira è figlia dell’altro figlio di Paride, Riccardo.
Nel 1972 i tre Orfei hanno presentato un fastoso chapiteau a tre piste, il Circo delle Mille e Una Notte e qualche anno dopo il Circorama. E’ stato il momento magico dei tre fratelli che appaiono frequentemente in televisione e girano vari film tra cui quelli di Fellini. Nel 1977 i fratelli si sono separati. Liana e Rinaldo hanno creato il Circorama 2000 e poi, rispettivamente, il Golden Circus e il Circo Rinaldo Orfei: Nando, con la moglie Anita Gambarutti, ha creato il Circo delle Amazzoni che in seguito è diventato il Circo Nando Orfei e recentemente La Pista dei Sogni.
Negli ultimi anni Nando Orfei, con i tre figli Paride, Ambra, Gioia e la moglie Anita, nel continuare la tradizione di famiglia, ha deciso di ricreare uno spettacolo che in qualche modo fosse una ricerca delle proprie origini e allo stesso tempo un omaggio al loro amico Federico Fellini: l’Antico Circo Orfei. Fino a quando ha potuto, Nandino, come veniva chiamato da tutti, è andato in giro con la compagnia. Dopo un inizio, da giovanissimo, come giocoliere abilissimo, era passato nella gabbia dei leoni e delle tigri, come domatore. Da tempo aveva smesso, ma, fino a quando la malattia glielo ha permesso, entrava in scena nel finale dello spettacolo a ogni serata per salutare il pubblico, indossando l’immancabile giacca bordeaux. “Il circo è e sarà sempre il più grande spettacolo del mondo” era la sua frase e, tra le ultime volontà espresse c’è quella cult del mondo dello spettacolo: qualsiasi cosa accada, “The show must go on”.
