Elba, la tassa beffa: paghi se arrivi in traghetto, esente se attracchi in yacht

ROMA – L’unica certezza, per ora, è che ci sarà un balzello da un euro per mettere piede sull’Isola d’Elba. Chi la pagherà e come, però, è ancora da stabilire. Così la tassa di sbarco prevista per l’isola, come scrive il Corriere della Sera, rischia di trasformarsi in una beffa.

Al momento, infatti, i soli sicuri di dover pagare davvero sono tutti quelli che all’Elba arrivano con traghetti e aliscafi. Il tutto perché la tassa di sbarco, che sostituisce quella di soggiorno, verrà automaticamente trattenuta dalle compagnie di navigazione. Per tutti gli altri, però, la partita è aperta. Scrive infatti il Corriere che saranno esentati i possessori di seconda casa all’Elba, anche se non residenti. Allo stesso modo non pagherà il surplus chi sull’isola ci arriva con un suo Yacht privato (loro già pagano la tassa per l’attracco). Il perché, lo spiega Marco Gasperetti sul Corriere:

Non è una scelta politica, questa, ma una necessità dovuta a una sentenza del Tar che proprio in Toscana aveva dato ragione a un privato. Ma non è detta l’ultima parola, perché i comuni elbani in fasi di stesura del regolamento cercheranno togliere questa esenzione considerata ingiusta.

Insomma turisti pendolari sì, proprietari di yacht no. Ma le esenzioni non finiscono qui. E’ ancora incerto se chi arriva in aereo dovrà pagare la tassa. Così come è ancora tutta da affrontare la questione di chi sull’Elba ci arriva per far visita a parenti e affini.  Di certo all’Elba vogliono evitare di “punire” chi all’Elba ha la seconda casa. L’obiettivo della tassa di sbarco resta il turismo pendolare: colpire, quindi, chi arriva e torna in giornata, spesso senza spendere (quasi) nulla sul posto.

Published by
Emiliano Condò