ROMA – Ha tremato tutto il giorno la terra in Emilia Romagna, e non solo. Le decine di scosse che hanno seguito quella fortissima delle 4 del mattino, di magnitudo 6 della scala Richter, hanno avuto intensità spesso non minori.
Sette persone sono morte, tra loro quattro operai impegnati nel turno notturno e tre donne anziani. Molti i feriti, moltissimi gli sfollati: tremila, dicono le stime.
Un patrimonio artistico e culturale come quello Estense distrutto. “I danni al patrimonio culturale, ad una prima ricognizione, risultano notevoli”, ha detto senza lasciare spazio ai dubbi e alle speranze il ministro dei Beni culturali, Francesco Profumo.
E nella tragedia c’è anche chi ne approfitta: succede a Ferrara, dove, secondo quanto scrive l’agenzia Ansa, ”Gira un’auto che invita la gente ad uscire di casa per le scosse imminenti”, sia in città sia in provincia. Ma si tratterebbe di un falso allarme, lanciato forse per approfittare dell’assenza delle persone dalle case e depredarle.
Lunedì 21 maggio le scuole resteranno chiuse in sei comuni della pianura bolognese, nel territorio vicino all’epicentro del sisma. Si tratta di Crevalcore, San Giovanni in Persiceto, Pieve di Cento, Galliera, San Pietro in Casale e Castello d’Argile.
Inevitabili i disagi al traffico ferroviario. Ci sono stati ritardi alla stazione di Bologna, treni cancellati ed è stata interrotta la linea Bologna-Verona a causa dell’inclinamento della torre piezometrica di San Felice. Nessun problema, invece, alla viabilità su strada né nel modenese né nel ferrarese. L’unico disagio riguarda il tratto della strada provinciale che attraversa San Possidonio.
Una buona notizia viene per chi aveva acceso un mutuo in filiali Carisbo e Banca CR Firenze, banche di Intesa Sanpaolo che operano nella zona colpita dal sisma. Questi istituti hanno deciso per una moratoria fino a 12 mesi sulle rate dei mutui sugli immobili danneggiati dal terremoto, sia ad uso abitativo che produttivo, mantenendo inalterate le condizioni. Per favorire famiglie ed operatori economici delle province di Ferrara, Modena e Bologna che hanno subito danni è stato stanziato un plafond di 50 milioni di euro per finanziamenti per il ripristino delle strutture danneggiate. Le banche provvederanno infine a concedere linee di credito in conto corrente per finanziare le spese di emergenza. Anche la Cassa di Risparmio di Cento ha messo a disposizione un primo plafond di 40 milioni per privati e imprese.