Lucio Dalla, eredità che fa gola. Frenata dei cugini sulla Fondazione

Lucio Dalla (LaPresse)

BOLOGNA – I cinque cugini di Lucio Dalla frenano: e la Fondazione, voluta dal cantautore scomparso lo scorso 1 marzo, ora è almeno in dubbio. A scriverlo, parlando esplicitamente di “freno a mano tirato” è il Sole 24 Ore in un articolo firmato da Deborah Dirani.

Per ora, in ogni caso, non si può ancora parlare di retromarcia, ma poco ci manca. A caldo, infatti, i cinque cugini si erano lasciati andare ad un “sì, facciamo tutto quello che Lucio voleva, facciamo la fondazione”. Passata l’emozione, però, sono arrivati i conti. Conti da fare con un’eredità che non può non fare gola. I punti, spiega il Sole, sono essenzialmente due: in primo luogo non è ancora chiaro a quanto ammonti effettivamente l’eredità di Dalla. Non un dettaglio. E poi c’è l’aspetto tecnico patrimoniale della Fondazione: salvo smentite la sede sarà quella della casa museo di via d’Azeglio. Da qui a intestare l’immobile alla Fondazione, però, ce ne corre. E neppure questo è un dettaglio.

A spiegare al Sole la situazione è il curatore patrimoniale: Massimo Gambini: “Al momento è davvero presto per definire dettagli di questo tipo circa la Fondazione – spiega – quello che gli eredi hanno detto è corretto. Io sto lavorando assieme a quattro notai per censire i beni di Lucio. Ci vuole tempo, ma non poi così tanto”

“Proprio il 22 febbraio, una settimana prima che Lucio morisse – aggiunge Gambini – ci eravamo trovati per parlare di questo. Assieme a noi c’era anche l’avvocato D’Andrea. Nelle intenzioni di Lucio c’era di darle un indirizzo preciso: voleva farne una scuola di musica e di teatro”. Sarà così?

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Emiliano Condò