Esselunga, blitz a Novara. Bernardo Caprotti: “20 ispettori per 30 operai”

Bernardo Caprotti (foto Lapresse)

NOVARA – La Esselunga a Novara ha subito un mega controllo che non è piaciuto a Bernardo Caprotti, presidente della catena di supermercati: in totale sono arrivato 20 “controllori” per 30 dipendenti. E sono rimasti per delle ore. Della vicenda parla Corinna De Cesare sul Corriere della Sera.

De Cesare parla di

un «blitz» di Inail, Asl, direzione provinciale del lavoro, Inps, carabinieri, polizia, Guardia di Finanza e Guardia forestale per controllare la regolarità di un cantiere, è sembrato a Bernardo Caprotti senza dubbio esagerato. Tanto più che a Novara in corso Vercelli, dove a fine 2012 sono iniziati i lavori per un nuovo superstore, ci lavorano 30 persone e i controllori arrivati a giugno, di prima mattina, erano in 20.

Ma quello che ha irritato di più Caprotti, spiega De Cesare, è la motivazione del “blitz”:

Otto ore con polizia, carabinieri e Guardia di Finanza a controllare che nessun lavoratore scappasse via, per poi redigere 75 pagine di verbale per un badge lasciato a casa». Proprio così. «Il 26 giugno – la ricostruzione dell’Esselunga – alle 9 del mattino si presentavano all’ingresso del cantiere funzionari e agenti per una visita ispettiva. Dalle 9 alle 17 ogni singolo addetto ha dedicato ai funzionari circa due ore della sua giornata lavorativa.

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Alberto Francavilla