Intervenire presso la malavita per far riavere la moto rubata alla vittima del furto non è reato. Lo ha stabilito la corte d’appello di Palermo che ha assolto dall’accusa di estorsione, per cui in primo grado era stato condannato a 2 anni e 2 mesi, Francesco Di Pace, personaggio ritenuto vicino alla cosca mafiosa dei Madonia.
I giudici, che hanno accolto la tesi dei legali dell’imputato, Giuseppe Di Peri e Angelo Brancato, hanno sostenuto che Di Pace, che si era attivato per fare recuperare la moto a una persona, non ha commesso estorsione, ma ha solo voluto fare un favore alla vittima. In effetti l’imputato non ricevette denaro per la sua intermediazione.
Di Pace recentemente è stato condannato per estorsione aggravata dal metodo mafioso nel processo denominato Addio Pizzo e per rivelazione di segreto d’ufficio in un procedimento che lo vedeva imputato assieme a Maria Angela Di Trapani, moglie del boss Salvino Madonia, killer dell’imprenditore Libero Grassi.
