TORINO – La giunta comunale di Casale Monferrato (Alessandria) ha deciso, stamani, di rinunciare al risarcimento, pari a 18,3 milioni di euro, proposto dall’ imprenditore svizzero a titolo di transazione nel processo per le vittime dell’amianto che lo vede imputato.
Il Comune ha deciso ”di proseguire lungo il percorso delineato a livello istituzionale con i ministri della Salute Renato Balduzzi e dell’Ambiente Corrado Clini nell’incontro tenutosi a Roma lo scorso 26 gennaio”.
L’obiettivo del Comune di Casale e’ ”di arrivare alla stipula di una sorta di accordo di programma che impegni lo Stato e le amministrazioni locali a risolvere l’emergenza di Casale Monferrato”. La decisione presa oggi dalla giunta della citta’ monferrina ”e’ stata difficile e particolarmente complessa – afferma il sindaco Giorgio Demezzi – che abbiamo valutato con senso di responsabilita’ e razionalita’, nonostante la forte emotivita’ che evoca il nostro dramma”.
Il Comune di Casale aveva preso in considerazione l’offerta di Schmidheiny, ”ma non abbiamo mai smesso di cercare soluzioni alternative – dice ancora Demezzi – ci siamo impegnati affinche’ l’emergenza che ormai da troppo tempo vive la nostra citta’ tornasse prepotentemente oggetto dell’interesse pubblico. E’ con questo spirito che abbiamo colto nell’intervento del ministro Balduzzi la possibilita’ di ottenere da parte dello Stato impegni e programmi per fare fronte definitivamente e in maniera strutturata all’emergenza ambientale e sanitaria di Casale Monferrato”.
Per il sindaco di Casale, ”il rinnovato impegno da parte dello Stato apre una nuova fase per Casale che va oltre il proseguimento delle azioni di bonifica e il reperimento dei fondi necessari per la realizzazione di una nuova discarica per l’amianto”. Domani pomeriggio ad Alessandria la posizione del Comune di Casale e i programmi verranno illustrati in una conferenza stampa alla Prefettura di Alessandria.
