ROMA, 6 MAR – E' finita l'odissea per i due turisti tedeschi sequestrati il 17 gennaio scorso in Etiopia mentre effettuavano una escursione nella regione Afar, per visitare il vulcano Erta Ale. I due sono stati liberati oggi dai ribelli del Fronte unico rivoluzionario democratico afar (Arduf), che hanno presentato le loro ''scuse'' e augurato ai rapiti un ''felice ritorno nel loro Paese''. Il ministero degli Esteri di Berlino ha affermato di non poter ancora confermare l'avvenuta liberazione dei due.
Nel gennaio scorso un gruppo di 22 turisti, tra i quali anche due italiani, e' stato attaccato dai ribelli mentre si preparava a una escursione sul vulcano, una curiosita' geografica, accompagnato dai militari dell'esercito etiopico. Secondo il racconto di alcuni dei sopravvissuti un gruppo armato ha assaltato all'alba il campo, poi messo in fila i turisti, cominciando a sparare. Drammatico il bilancio, con cinque turisti uccisi – due tedeschi, due austriaci e un ungherese -, tre feriti e quattro persone rapite – i due tedeschi liberati oggi e due etiopi. In un primo momento si era diffusa la notizia che anche i due italiani erano rimasti vittime dell'agguato: i due erano invece riusciti a fuggire.
Molti sono sopravvissuti all'attacco rifugiandosi in un fossato. ''E' stata un'esecuzione a sangue freddo'', hanno poi raccontato due di loro, Iren Puskas e Csaba Vizler, insegnanti e ricercatori dell'Universita' di Szeged, che assieme a cinque connazionali e colleghi stavano effettuando l'escursione. Inutile il tentativo di salvare un compagno di viaggio, un medico di 39 anni rimasto ferito gravemente: dopo 13 ore di calvario il medico e' morto. I soccorsi arrivarono sul posto solo 30 ore dopo l'attacco. ''Dal giorno del loro rapimento i due turisti sono rimasti nella regione desertica dell'Afar condividendo le rudimentali condizioni di vita dei ribelli'', si legge nel comunicato odierno con cui l'Aduf ha annunciato la liberazione dei tedeschi. L'Aduf ha poi ribadito di non essere responsabile della morte dei cinque occidentali, e accusa le forze etiopi di aver aperto il fuoco.
La regione di Afar e' considerata uno dei ''feudi'' di alcuni gruppi di ribelli separatisti etiopici e eritrei. Nel 2007 cinque europei (tra cui un'italo-britannica) e otto etiopi vennero rapiti nel nord-est dell'Etiopia da un gruppo ribelle e poi rilasciati al confine eritreo. Il vulcano Erta Ale, conosciuto come la 'montagna fumante', si trova nella depressione di Afar, ha fatto da location per le riprese del film "Scontro tra Titani", diretto da Louis Leterrier. L'area e' interdetta agli stranieri, che devono chiedere un permesso speciale per accedervi.
