L’Etna non si placa e continua a dare spettacolo ma anche a fare paura: 16 eruzioni dal 16 febbraio scorso, l’ultima ieri sera. Un’intensa e prolungata attività cominciata dopo le 23 di ieri dal cratere di Sud-Est con fontana di lava, trabocchi lavici e l’emissione di una nube eruttiva alta circa 6 chilometri.
La cenere, sospinta dal vento, è caduta in direzione Sud-Sud-Est e anche a Catania provocando la chiusura di un settore dello spazio aereo e della pista dell’aeroporto perché contaminata. Nello scalo è ancora in corso l’attività di pulizia e bonifica.
Da bocche del vulcano emergono due colate: una ben alimentata in direzione Valle del Bove che ha raggiunto una quota tra i 1.900 e 1.800 m circa, ed un’altra meno alimentata in direzione sud che si attesta in area sommitale. Dalle osservazioni dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia-Osservatorio etneo emerge che continua l’attività esplosiva al Cratere di Sud Est.
A partire dalle 3:30 l’ampiezza media del tremore vulcanico è in decremento, pur mantenendosi ancora su valori alti. Numero e ampiezza degli eventi infrasonici rimangono elevati. Permangono le deboli variazioni osservabili sui segnali delle stazioni tilt. Nessuna variazione significativa rilevabile dalla rete Gnss.
Una settimana fa, il 17 marzo, le ceneri dell’Etna trovate anche sulle Marche. A rilevarle le centraline di Arpa Marche, come riporta il sito dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale. Il fenomeno è stato registrato in particolare tra il 24 e il 27 febbraio scorsi. In concomitanza della ripresa eruttiva del vulcano. E si è andato ad aggiungere alle polveri sahariane che proprio in quei giorni si sono spinte su tutto il centro-sud Italia.
Sarebbero state proprio le polveri provenienti dal deserto africano, complice la condizione meteo favorevole, a far schizzare all’insù i rilievi delle Pm10 che ad Ancona – zona stazione ferroviaria – hanno raggiunto il picco di 223 µg/mü , alle ore 20 del 27 febbraio. La centralina ha fatto registrare il valore giornaliero più alto nel periodo con 115 µg/mü.