Evan, ucciso di botte a 22 mesi. Tre ricoveri, una denuncia. Nessuno ha fatto qualcosa
Tre ricoveri e una denuncia smarrita. Il piccolo Evan ucciso dall’indifferenza, scrive oggi Fabio Albanese per La Stampa. La procura di Genova dice infatti di avere spedito ai colleghi di Siracusa l’esposto del papà di Evan agli inizi di agosto. La procura di Siracusa assicura di non avere mai ricevuto nulla.
I Servizi sociali di Rosolini avevano preso in carico la vicenda del bambino ma non avevano ancora inviato un rapporto. Per tre volte, il 27 maggio, il 12 giugno e il 6 luglio, Evan era finito in ospedale per lividi, bruciature e perfino per una frattura. In almeno una di queste occasioni l’ospedale Trigona di Noto aveva avvertito i Servizi sociali del comune di residenza del bimbo, Rosolini, ma le azioni conseguenti sono “oggetto di verifica”, come dicono i pm.
Sette mesi di maltrattamenti e angherie con fratture, tumefazioni all’anca e al ginocchio e perfino il taglio di una parte dell’orecchio. Tre referti medici che certificano violenze indicibili e la madre che “per due volte porta il suo bimbo bisognoso di cure al pronto soccorso di Noto e poi si allontana dall’ospedale”. Di fatto abbandonandolo.
Sono inquietanti le carte d’inchiesta sulla morte di Evan. A neanche due anni tanta sofferenza senza la possibilità di chiedere aiuto. Senza che nessuno facesse qualcosa a parte il padre. Tutto fermo, tutti che si girano dall’altra parte. (Fonte La Stampa).